Dal sito “Lanciano.it
ROCCASCALEGNA. Il Festival del cinema naturalistico ed ambientale abruzzese ha come pregio quello di non essere pensato per addetti ai lavori, nel chiuso di una sala, ma quello di aver scelto la formula itinerante al fine di esaltare e diffondere il caleidoscopio di significati, messaggi e suggestioni che il genere documentario è capace di trasmettere»: parola di Marco Leopardi, tra i documentaristi italiani più affermati a livello internazionale, che a sorpresa ha preso parte alla seconda serata del Festival a Roccascalegna.

Questa sera, martedì 7 agosto, il Festival farà tappa a Intermesoli, ai piedi del Gran Sasso. Quattro i documentari in programma. «Il colosso d’Europa» di Marco Leopardi esplora la Riserva naturale di Bialowieza, dove vivono, a cavallo tra la frontiera che divide la Polonia e la Bielorussia gli ultimi bisonti europei, un tempo diffusi in tutto il continente quando era ricoperto da rigogliose foreste.
Il documentario unisce la spettacolarità, frutto di lunghi appostamenti notturni, al rigore scientifico, elevandosi a latore di messaggi universali allorché si sofferma sullo sguardo fiero di un animale in realtà fragile e a rischio di estinzione.

«Il gigante di gesso» di Tullio Bernabei e Marina Cappabianca ci porta invece in Ucraina, dove è concentrata oltre la metà del gesso della Terra. Con un meccanismo geologico assolutamente unico si sono formati reticoli sotterranei lunghi centinaia di chilometri che rappresentano oggi alcune tra le maggiori grotte del pianeta: un labirinto incredibile, una infinita serie di corridoi, sale, cunicoli che si intersecano e sovrappongono in modo impressionante.

È poi la volta di «Le tracce del cuoio» di Luca di Giacomantonio della Unovideo dell’Aquila, terzo episodio della serie «Antichi mestieri» del Parco regionale Sirente-Velino. Tutto parte da un vecchio paio scarpe: i graffi, le screpolature, le suole consumate conservano la memoria di giornate a lavorare nei campi o di lunghe camminate dietro le pecore, dei tanti riti quotidiani di una famiglia contadina.

A concludere la seconda parte di «SOStenibilità – Cina e Giappone» di Daniela Melandri e Gianni Terenzi, un giro nel mondo per documentare buone pratiche di architettura ecocompatibile, risparmio energetico, tecniche di autoproduzione. Il futuro, si scopre attraverso questo documentario, è rappresentato, in giganti economici come Cina e Giappone, da case in bambù sperimentali, da palazzi, che permettono di evitare la produzione di 1500 tonnellate di biossido di carbonio all’anno, dalla lentezza spirituale dell’antichissimo rito del thè.

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