Si è svolto dall’8 al 15 maggio 2011, a Dryanovo Monastery in Bulgaria, il 12° congresso internazionale di soccorso speleologico, che ha visto la partecipazione di 15 nazioni (per la maggior parte europee, ma c’erano anche rappresentanti degli Usa, del Libano, del Centroamerica ecc.) per un totale di un’ottantina di iscritti.

L’evento è stato organizzato dal servizio di soccorso speleologico bulgaro per conto della commissione di speleosoccoso dell’Unione internazionale di speleologia (UIS), sotto l’egida del ministero dell’educazione fisica e dello sport della Bulgaria.

La delegazione italiana era composta da Roberto Carminucci, Claudio Giudici, Alessio e Donatella Fabricatore e Riccardo Pozzo.

Anche se il tema del congresso era libero, il dibattito si è sviluppato principalmente intorno al soccorso speleosubacqueo. Moltissime le comunicazioni relative agli incidenti e agli interventi  effettuati negli ultimi anni nelle diverse nazioni.

Durante lo svolgimento dei lavori sono state eseguite due manovre dimostrative. La prima ad opera dei bulgari: una complessa manovra aerea, di scuola francese, comprensiva di recuperi in verticale, teleferiche e calate. La seconda è stata effettuata dagli  speleosub francesi in una larga pozza del torrente che scorre nei pressi di Dryanovo, simulando il trasporto subacqueo di un ferito in barella e illustrando materiali e tecniche utilizzate (vedi foto).

Non sono mancati i momenti di convivialità con gli strepitosi “cocktail party” serali, quelli culturali con la visita a numerose località turistiche del circondario, e quelli prettamente speleologici con l’escursione nella grotta turistica di Bacho Kiro, nella quale sono stati rinvenuti resti preistorici, e nella grotta Andaka, imporante risorgenza attiva.

Nel dettaglio lo svolgimento dei lavori è stato questo:

9 maggio.

Apertura congresso, con i saluti delle varie autorità presenti: prima ha preso la parola Nicolay Gladnishki (presidente del soccorso speleologico Bulgaro), poi il viceministro dello sport Bulgaro e infine Christian Dodelin presidente della commissione soccorso speleologico dell’UIS. A seguire, la dimostrazione pratica di una manovra di soccorso a cura dei tecnici locali.

10 maggio.

Prima giornata di lavori effettivi: Vladimir Georgiev ci ha informati sulla storia del soccorso speleo bulgaro e sulle sue relazioni internazionali.

Christian Dodelin ha presentato alcuni filmati sul soccorso speleosubacqueo francese e sull’attività di formazione fatta dallo SSF (spéléo secours français) a favore di varie nazioni (tra le quali Russia e Messico). Olivier Laurent ha relazionato sull’intervento alla Dragonnière du Gard (Ardèche) effettuato nell’ottobre 2010, nel tentativo, purtroppo vano, di salvare il forte speleosub Eric Establie.

La delegazione Italiana, con Claudio Giudici, ha illustrato la struttura del CNSAS nel suo complesso, soffermandosi particolarmente sulla realtà del soccorso speleosubacqeo. La relazione ha toccato i seguenti punti: scuola sub, manuale sub, camera iperbarica, operatività della comsub, rapporti con la protezione civile, rapporti e interventi internazionali, il tutto supportato da una presentazione multimediale comprendente filmati, foto e grafici. A fine intervento è stato presentato il manuale di soccorso speleosubacqeo, di recente pubblicazione anche su internet. Molti presenti, incuriositi, hanno chiesto l’indirizzo del nostro sito web (www.soccorsospeleo.it) da cui si può scaricare gratuitamente il manuale.

La mattinata si è conclusa con l’intervento dei tecnici della Croazia, che hanno riferito sull’organizzazione del soccorso speleosubacqeo del loro Paese.

Nel  pomeriggio, a cura dei francesi, si è svolta la dimostrazione di trasporto barella subacquea, con ferito. Prima di cena molti congressisti hanno visitato le grotte di Bacho Kiro e Andaka.

11 maggio.

I lavori sono iniziati con un’interessante relazione di Hegedus Gyula, del servizio di soccorso speleologico ungherese, sui rapporti di collaborazione tra alcuni paesi europei, tra i quali Slovacchia, repubblica Ceca, Romania e Ungheria. Tra le tante notizie segnaliamo una curiosità: il soccorso speleologico slovacco è accorpato a quello montano (come in Italia) ma i soccorritori non sono volontari, bensì professionisti stipendiati dal governo.

La seconda presentazione, dal titolo “Trattamento dell’ipotermia nel soccorso speleologico”, è stata illustrata dal relatore Ungherese Peter Temesvari.

Subito dopo è seguito l’intervento della russa Alina Chanysheva che ha parlato dell’organizzazione del soccorso speleo del suo paese. Veniamo a sapere che i russi, negli ultimi anni sono stati addestrati dai francesi, instancabili organizzatori di stage all’estero.  Inoltre che, tra gli altri metodi di addestramento utilizzati, i russi effettuano delle vere e proprie competizioni di soccorso speleologico, a scopo didattico.

La delegazione russa ha concluso con il racconto-video di un incidente di cui è stato vittima l’oratore stesso, Filipp Lemarkovich Cherednichenko.

È stata poi la volta della delegazione italiana che, oratore Donatella Fabbricatore, supportata da Roberto Carminucci, ha presentato l’organizzazione delle varie scuole che fanno capo al soccorso speleologico del CNSAS, soffermandosi in particolare sulle nuove nate, ossia quella medica e quella speleosubaquea. L’intervento si è concluso con l’annuncio che sta per essere ultimato il nuovo manuale a cura della SNATSS (Scuola Nazionale Tecnici di Soccorso Speleologico). La relazione ha suscitato vivo interesse da parte del pubblico.

Hanno concluso la mattinata il francese Olivier Lanet, con una presentazione sugli interventi di soccorso speleosubacqueo negli ultimi tre anni, e lo statunitense Sonny Lawrence, con una precisa disamina della cosiddetta sindrome da imbrago, frutto degli studi effettuati negli Usa da Roger Mortimer.

Il pomeriggio è stato interamente dedicato alla visita di alcune località turistiche nei dintorni (Tryavna, con i suoi musei e le sue splendide icone; e Veliko Tarnovo, con le sue imponenti mura fortificate).

In serata Alessio Fabbricatore ha intervistato Christian Dodelin, presidente della commissione speleo soccorso e vicepresidente dell’UIS.

12 maggio.

Ultimo giorno dei lavori. Christian Dodelin ha presentato un’interessante storia degli incontri europei e internazionali di speleosoccorso. Il bulgaro Atanas Rusev ha poi relazionato su un durissimo intervento per risolvere un incidente nella Duhulata cave, la grotta più lunga della Bulgaria (17,6 km). Martin Ivanov, infine, ha tenuto una concisa, ma efficace lezione dal titolo “Ipotermia: raccomandazioni ufficiali della commissione medica dell’IKAR”. Al termine della relazione, conclusasi intorno a mezzogiorno, la delegazione italiana ha lasciato il congresso per recarsi all’aeroporto di Sofia, distante circa 3 ore di macchina, e far ritorno in Italia. I lavori sono proseguiti con altri interventi – a cui purtroppo non abbiamo potuto assistere – sulle comunicazioni telefoniche in grotta (Nikolai Gladnishki), sull’ultimo modello di barella speleo in dotazione al soccorso bulgaro (Vanio Stanev), e sulle applicazioni del perforatore a benzina nel soccorso speleologico (Georgi Staytchev).

CNSAS

Commissione comunicazione e documentazione (CCD)

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