In occasione dell’80° anniversario della scoperta delle Grotte di Castellana da parte di Franco Anelli che scese nella Grave il 23 Gennaio 1938, ci sarà pure il Presidente della Repubblica Mattarella (sfido chiunque a ricordare il suo nome di Battesimo).

Le Grotte di Castellana dopo la scoperta furono trasmormate in grotte turistiche e oggi grazie ad attività di ogni genere costituiscono una grande attrazione turistica.

Le grotte di Castellana grazie a Franco Anelli rappresentano una parte della Storia della Speleologia Italiana.

Franco Anelli nato a Lodi il 18 ottobre 1899, diplomatosi a Milano, è una delle principali figure della speleologia italiana: consegue nel 1927 la laurea in Scienze Naturali all’Università di Bologna, fu conservatore del Museo Speleologico e assistente dell’Istituto Italiano di Speleologia a Postumia.
Nel 1938 incaricato dall’Ente Provinciale per il Turismo di Bari di effettuare una ricognizione della Grotta di Putignano, Anelli viene a sapere dell’esistenza di cavità limitrofe ancora inesplorate.
Il 23 gennaio del ’38 si cala nella Grave di Castellana e realizza ben presto di trovarsi di fronte ad un vasto complesso carsico ipogeo, di estremo interesse scientifico e turistico.
Durante la seconda guerra mondiale, nel 1943 diventa direttore delle Grotte di Postumia; durante l’occupazione tedesca, si prodiga nell’arduo compito di salvare il Catasto delle Grotte d’Italia e tutto il materiale scientifico dell’Istituto Italiano di Speleologia; nel 1945 è costretto a fuggire, rifugiandosi a Trivignano Udinese con tutta la sua famiglia.
Nel corso della sua vita sono numerose le scoperte, ricerche, libri e pubblicazioni di Anelli. A lui è dedicato il Centro di Documentazione Speleologica della Società Speleologica Italiana, che costituisce la raccolta speleologica più grande del Mondo.

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