Contemporaneamente alla magnifica impresa speleosubacquea condotta nel sifone di valle della Grotta del Falco, lo stesso giorno dell’immersione, speleologi dell’Alburni Exploration Team discendevano una grava recentemente scoperta, il cui ingresso è ubicato un centinaio di metri a monte della conca dei Campitelli.
Dopo una serie di pozzi resi “viscidi” dalla costante presenza di fango molto fluido, alla profondità di circa 100 metri, veniva intercettato il collettore, esplorato verso valle per circa 200 m fino ad un sifone e verso monte per altri 300 m, fino al piede di una cascata.
Dalla portata e dalla morfologia si è capito subito che si tratta del medesimo collettore che scorre alla Grotta del Falco, dal cui fondo di monte dista in linea d’aria circa 200 m.
L’uscita successiva ha permesso di eseguire il rilievo e di risalire la cascata, esplorando un ulteriore centinaio di metri di collettore, fino ad un sifone dove partono due risalite inesplorate. Numerosi gli arrivi di acqua in particolare nel tratto di monte.
Insieme al tratto esplorato a valle dallo speleosub, questa scoperta non solo permette di aggiungere più di un km alle nostre conoscenze sul collettore della Grotta del Falco, ma fornisce nuovi importanti elementi per studiare e comprendere l’idrogeologia del settore orientale dei Monti Alburni.
Hanno partecipato all’esplorazione i gruppi: GS CAI Napoli, GS Natura Esplora, GSA Vallo di Diano, GS CAI Roma, GS Matese.

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