Presso la Stazione italo-francese “Concordia” vengono costruite grotte di ghiaccio artificiali, potranno ospitare un archivio mondiale di campioni raccolti in tutti i ghiacciai ancora presenti sul pianeta ma a rischio estinzione.

Prende il via la campagna estiva presso la stazione italo-francese Concordia, posizionata sul plateau antartico, presso il sito denominato Dome C, a circa 3.000 metri di altezza. L’arrivo del primo personale tecnico ha dato il via ad una nuova stagione di ricerche nell’ambito della spedizione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR), gestito dall’ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica e dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) per la programmazione e il coordinamento scientifico.

Le attività scientifiche e logistiche quest’anno riguarderanno 39 progetti di ricerca su temi legati all’astronomia, astrofisica, sismologia, fisica dell’atmosfera, climatologia, biologia e medicina, di cui 19 afferenti al PNRA, che gestisce la base in collaborazione con l’Istituto Polare Francese (IPEV).

Tra le operazioni più innovative di questa stagione rientrano le snow cave, “grotte ghiacciate” una sorta di museo dei ghiacci dove vengono raccolti e conservati campioni di ghiaccio prelevati dai ghiacciai di tutto il mondo, che potrebbero scomparire o ridursi drasticamente a causa del riscaldamento globale.
“Abbiamo mutuato dagli Inuit i sistemi costruttivi degli iglù per creare ambienti protetti nel ghiaccio dall’elevata stabilità strutturale, con basso costo di realizzazione e ridottissimo impatto ambientale”, spiega lo station leader Rocco Ascione, aggiungendo che le grotte potranno “ospitare un archivio mondiale di tutti i ghiacciai ancora presenti sul pianeta ma a rischio estinzione”.

La prima snow cave è stata realizzata a scopo sperimentale durante la campagna estiva 2018-2019.
I primi test hanno dato ottimi risultati, tanto che durante la campagna estiva 2019-2020 è stata realizzata una seconda grotta.
Sono stati posizionati all’interno delle grotte dei sensori di temperatura e, utilizzando una scansione laser, è stato riprodotto un modello 3D di entrambe le grotte.
I dati sperimentali, abbinati alle simulazioni già effettuate al computer, consentiranno l’analisi della deformazione delle grotte, permettendo di valutare la resistenza complessiva della costruzione e di stimarne la durata di vita.

Fonte: https://www.enea.it/it/Stampa/comunicati/antartide-parte-la-nuova-stagione-della-stazione-concordia/

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