L'ingresso delle Grotte dell'Angelo a Pertosa
L'ingresso delle Grotte dell'Angelo a Pertosa

Le Grotte dell’Angelo a Pertosa, in provincia di Salerno, costituiscono una delle maggiori risorgenti carsiche del massiccio dei Monti Alburni. Lunghe oltre tre chilometri, sono percorse per circa un terzo del loro sviluppo da un copioso torrente sotterraneo che riemerge in superficie da un maestoso ingresso. Qui, lungo tutta l’antegrotta, già alla fine dell’Ottocento scavi condotti da Giovanni Patroni e Paolo Carucci avevano permesso di identificare i resti di un impianto palafitticolo. Successivamente, a seguito della costruzione di una diga di sbarramento delle acque per un loro sfruttamento a fini idroelettrici, tutta la zona palafitticola è stata completamente sommersa. Ciò ha causato di fatto un’interruzione delle ricerche durata fino al 2009, quando un intervento di manutenzione della diga, portando al drastico abbassamento del livello idrico, ha consentito nel sito l’avvio di una nuova indagine archeologica. Da tale più recente indagine è emerso come l’estensione della struttura palafitticola sia molto più vasta di quanto si fosse originariamente supposto. È stato possibile appurare, infatti, un suo sviluppo anche in settori ipogei quasi completamente oscuri, dove non è possibile svolgere alcuna attività senza l’ausilio di sistemi d’illuminazione. Le datazioni radiocarboniche, effettuate su campioni prelevati dalle palificazioni lignee, inquadrano il contesto nella seconda metà del II millennio a.C. in cronologia calibrata.

Alla pagina “Bibliografia scaricabile” di www.enzodeimedici.it è possibile visionare un recente lavoro presentato al Convegno Internazionale “Le palafitte. Ricerca, conservazione, valorizzazione” (Desenzano del Garda, 6-8 ottobre 2011).

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