Ugo Fusco1, Elettra Santucci2 & Simone Santucci2
1 Tor Vergata, Università di Roma – ugo_fusco@tin.it
2 Associazione Roma Sotterranea – segreteria@romasotterranea.it

Archeologia del sottosuolo sul pianoro dell’antica Veio (RM): esplorazione e documentazione del sistema idrico ipogeo presso il sito di Campetti, area sud-ovest

RIASSUNTO
Il complesso archeologico in esame insiste su un declivio nell’area sud-ovest del pianoro ed è stato oggetto di indagini ad opera della Sapienza, Università di Roma nell’ambito del “Progetto Veio”. La ricerca archeologica ha portato alla luce un’articolata sequenza di occupazioni dalla fine del IX secolo a.C. fino all’età moderna: in età arcaica l’area è un santuario urbano mentre in età imperiale diviene un sito a carattere termale, terapeutico e cultuale, posto nel suburbio del municipio. Nel tipo di edifici rinvenuti, la componente idrica è preponderante come mostrano: le strutture per la fruizione (vasche per balneazione, bacini idrici, natatio, ninfeo), per la conservazione (almeno 10 cisterne, 15 pozzi) e per il trasporto dell’acqua (cunicoli, canalette e possibili acquedotti), oltre ad una serie di cunicoli pertinenti, forse, ad una sorgente termo-minerale. L’associazione “Roma Sotterranea” è stata coinvolta per l’esplorazione e documentazione della vasta rete di cunicoli ipogei, pertinenti al sistema di adduzione e scarico delle acque, della quale si era solo intuita l’esistenza. Sono state avviate indagini preliminari finalizzate a individuare possibili ipogei sulla base di avvallamenti in superficie, presenza di cavità, o elementi nelle strutture messe in luce dagli scavi, indizi della presenza di ambienti sotterranei. Il successivo studio sistematico dei principali sistemi individuati è stato effettuato mediante video-ispezioni con robot filoguidato, esplorazione diretta, rilievo strumentale, documentazione grafica e fotografica, analisi delle caratteristiche strutturali e delle tecniche di realizzazione, fino allo studio delle stratigrafie di riempimento. Tale metodologia ha consentito la raccolta di una considerevole quantità di dati che, grazie alla continua interazione e confronto tra gli speleologi e gli archeologi, hanno reso possibile la definizione delle diverse fasi cronologiche di frequentazione, caratterizzate da numerose trasformazioni e cambi di destinazione funzionale delle strutture ipogee, mettendo in luce la loro continuità d’uso e il loro riadattamento nei diversi periodi individuati.

Relazione presentata alla conferenza “Archeologia e Speleologia, Subterranean Speleology” svoltasi a Roma il 2 Luglio 2019.
http://www.scintilena.com/conferenza-a-roma-su-archeologia-e-speleologia-subterranean-archaeology/07/03/

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