Arrivati in Baviera gli speleologi italiani del CNSAS

Sono in 18, provenienti da numerose regioni italiane. Appena arriverà la richiesta del governo tedesco sono pronti ad intervenire nel salvataggio dello speleologo ferito.

Gli speleologi italiani del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), sono arrivati in Alta Baviera, dove dall’8 giugno è in atto il tentativo di soccorso ad uno speleologo rimasto vittima di un grave incidente nella grotta Riesending-Schachthöhle, la più profonda grotta della Germania. “Siamo in attesa di un mandato ufficiale da parte del Governo Federale Tedesco per iniziare le operazioni in grotta”, fa sapere la dirigenza del CNSAS. “Al momento i nostri tecnici – il cui aiuto è stato richiesto dal Bergwacht Bayern (Soccorso Alpino Bavarese), – sono fermi a poca distanza dall’ingresso della grotta e stanno per ora collaborando all’organizzazione delle operazioni di salvataggio con compiti di consulenza e indirizzo. Non appena la richiesta tedesca arriverà al Dipartimento di Protezione Civile italiano potremo dare il via ad una fase più operativa, con la penetrazione del nostro personale nell’abisso e l’avvio della fase di trasporto del ferito, in collaborazione con gli speleologi tedeschi. Per ora restiamo in attesa”.
Il ferito, in gravi condizioni, è bloccato ad una profondità di 980 metri.

Le operazioni di recupero è presumibile si protrarranno per diversi giorni. “Nel caso venga richiesto, 20 tecnici specializzati – appartenenti alle delegazioni speleologiche CNSAS di Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Toscana – sono pronti a partire per collaborare alle operazioni di recupero”, concludono dalla direzione del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico

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