Non sembra passato così tanto tempo, o forse è meglio pensarla così: noi siamo tutti più vecchi (qualcuno persino vecchissimo…), il progetto Scintilena pare proprio di NO. Oltre ad unirci tutti nei doverosi auguri, in una pausa tra una spalatina di neve e l’altra (oramai ne abbiamo abbastanza, ma ne viene ancora…), non posso non scrivere anche il mio pensiero su questo, che a me sembra uno dei fatti più importanti della speleologia italiana dell’ultimo decennio. Scintilena è riuscita a mettere in rete, finalmente, il nostro inconcepibile modo di essere comunità; ma non mi riferisco al fatto che la trovi sulla rete di internet (quello, ovvio, è solo il mezzo), quanto e piuttosto che ha fisicamente “messo in rete” gli speleologi italiani (e non) e tutto quello che questi fanno girare, muovono, costruiscono, sognano, esplorano, documentano ecc. ecc. Insomma, Scintilena è oggi a pieno titolo il nostro specchio.
Viva Scintilena, dunque, e viva tutti quelli che comprendono che le immagini nello specchio si devono muovere e si devono trasformare continuamente per dimostrare che riflettono persone, anime, vive.
Viva Scintilena e abbasso chi resta fermo a guardarsi l’ombelico o a controllare lo stato delle rughe.

Mauro Chiesi

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