GIRC Chirotteri
foto di Fabrizio Darmanin
Nell’immaginario collettivo i pipistrelli hanno un posto differente a seconda delle culture e degli interessi delle persone. Animali oscuri e inquietanti per alcuni, fragili e utili creature per altri. Per gli speleologi i pipistrelli non sono soltanto dei compagni di esplorazione, ma sono il simbolo della difficile vita nelle grotte. Sembrano essere perfettamente a loro agio in grotte e cavità sotterranee, dove non si vede mai il sole e tutto è silenzioso, buio e immobile. Non a caso compaiono nel logo di molti Gruppi speleologici.

Per i pipistrelli, come per gli speleologi, le grotte hanno un fascino particolare. Rifugiarsi in questi ambienti ha per loro indubbi vantaggi: possono scegliere di infilarsi in strette fessure o di appendersi in grandi sale, dispongono di facili appigli alla roccia anche a grandi altezze, trovano temperature diversificate e costanti, umidità e assenza di luce. Insomma un rifugio ideale dove nessun altro animale “normale” è in grado di penetrare per infastidirli. Solo i pipistrelli infatti, con il loro sonar a ultrasuoni, riescono a orientarsi nel buio e a raggiungere in volo luoghi inarrivabili da eventuali predatori. Luoghi dove allevare in tranquillità i propri piccoli in primavera o dove abbandonarsi al profondo sonno del letargo e sopravvivere alla mancanza di insetti-preda durante l’inverno.

Sappiamo che la presenza dei pipistrelli in una grotta è fondamentale per la vita di tante altre piccole creature. In tali ambienti privi di piante infatti, i nutrienti possono arrivano solo dall’esterno, con la percolazione delle acque e col rilascio di guano da parte dei pipistrelli. Su quel guano si alimentano schiere di piccoli animali detritivori, a loro volta cibo per altri animali e base di una complessa rete alimentare. Insomma, senza pipistrelli una grotta sarebbe morta, o almeno molto povera.

Solo negli ultimi anni la ricerca scientifica si è presa cura dei pipistrelli e oltre a studiare la loro complessa sistematica e ancor più complessa ecologia, oggi ci si occupa anche della loro conservazione. Si, perché ci si è accorti che le popolazioni dei pipistrelli sono in declino, che occorre fare qualcosa di concreto per conoscerli meglio e per proteggerli. Si è capito anche quanto è importante farli conoscere alle persone. Sono rimasti in pochi a non sapere che i pipistrelli sono un ingranaggio importante per il funzionamento degli ecosistemi, che sono creature fragili e che non sono aggressivi, anche se qualcuno ancora crede che siano ciechi e che si attacchino ai capelli…

Spesso il comportamento di noi umani può fare la differenza fra un pipistrello morto e un pipistrello vivo, e le persone che maggiormente possono fare questa differenza sono proprio gli speleologi. Il corretto comportamento davanti a una colonia di pipistrelli ad esempio, a seconda delle situazioni e delle stagioni, può davvero essere decisivo.

Avete dei dubbi? Allora, per qualsiasi richiesta, curiosità, perplessità o interesse personale, facciamo rete! Contattate il GIRC (Gruppo Italiano Ricerca Chirotteri) www.pipistrelli.net/drupal/contact, un’associazione formata da professionisti e da appassionati in tutta Italia, che saprà dare le risposte giuste e indicarvi gli esperti più vicino a voi. Non solo per rispondere alle vostre domande, ma anche per raccogliere le vostre utili segnalazioni che ci permetteranno di saperne di più sulla vita di questi straordinari animali.

Iniziamo bene questo 2018! documentiamoci! pensiamo all’ambiente ipogeo tutte le volte che entriamo in una grotta! “comportiamoci bene”! scoraggiamo situazioni critiche dovute a chi scambia le grotte per palestre, sale da ballo, chiese, cinema e chissà che altro. Prendiamoci la responsabilità della difesa dei pipistrelli e di questi insostituibili ambienti. Perché solo gli speleologi possono farlo. Perché solo i Gruppi speleo hanno un pipistrello nel loro emblema. Aiutare i pipistrelli, in fondo, è cosa facile!

Paolo Agnelli
zoologo del Museo di Storia Naturale di Firenze, speleologo per necessità chirotterologica prima e per passione poi, socio fondatore del GIRC
Andrea Scatolini
speleologo UTEC Narni
(foto di Fabrizio Darmanin – www.darmanin.it)

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