Sollecitato da Andrea nonostante il mio fermo biologico da Agosto per un infortunio sono qui a scrivere un resoconto su una nuova grotta nell’Altopiano dei Settecomuni o di Asiago
Poco si sa delle attività e delle grotte di quei luoghi perchè pochi scrivono di esplorazioni, spesso infatti si tramandano i racconti oralmente o si riescono a recuperare notizie di esplorazioni nei blog di qualche gruppo locale.
Eppure in Altopiano dei Sette Comuni le grotte non mancano sono più di 1500 sparse in un altipiano carsico di 600 km quadrati.
La quasi totalità degli ingressi visibili sono oggi catastati, di alcuni si sono perse le tracce perchè i pini mughi non più tagliati per il carbone con la loro rapida crescita si sono mangiati parte del territorio creando una foresta impenetrabile e occultando così gli ingressi.
Sino agli anni 90 del secolo scorso esisteva una regola più volte riformulata tra i gruppi del Vicentino di operare nell’ambito dell’Altopiano in zone limitate così da rendere più produttivo il sistema di catastamento delle cavità così per rendere visibile il fatto che si operava in quella zona gli ingressi venivano siglati con la sigla del gruppo GGS( gruppo grotte Schio)GGT(gruppo grotte Trevisiol)GS7c(gruppo speleologico Settecomuni)CSP(club speleologico Proteo)GGG(gruppo Giara Modon Valstagna)GGV(gruppo grotte Valdagno)GSM(gruppo speleologi Malo).
Qualche anno fa …nel 2014 con Anna mia moglie camminiamo a fine primavera in mezzo una pineta di abeti rossi in zona Malga Fiara (Altopiano 7c)quando vicino ad una serie di campi solcati noto un piccolo avvallamento. Nella zona essendo a quota 1600 metri è ancora presente la neve a tratti nelle zone in ombra e siccome ne è caduta in abbondanza a volte la neve è ancora metrica.
Nell’avvallamento noto un ingresso quadrangolare e mi dico solita caverna militare della Grande Guerra ma noto su un masso la sigla in vernice gialla con pennello GSM…..allora è già stata vista.
Sono comunque curioso e mentre Anna e Argo si godono il bel sole di primavera io mi fiondo dentro la valletta e sprofondando nella neve arrivo davanti all’ingresso. Dalla bocca rettangolare esce un’aria freddissima ma forse è l’effetto frost della neve che copre quasi del tutto l’ingresso.
Mi butto dentro scavando un pò di neve ed entro in una saletta rettangolare interamente scavata nel calcare di dimensioni adatte a ospitare una decina di soldati e ormai sempre più scettico guardo con la pila lungo le pareti a cercare un indizio di un che di naturale.BINGO!!!!!! Sul fondo della caverna un piccolo pozzetto si apre sul pavimento della sala.Arrivarci senza attrezzature è impossibile visto che il pavimento è un vetrato di ghiaccio e io sto in piedi miracolosamente perchè sono puntellato con le mani sul soffitto.
Esco allora e trafelato vado da Anna informandola della scoperta e prendo il gps per posizionare l’ingresso e ritrovarlo. Mi stendo anch’io a godermi il sole e la scoperta e inizio a fantasticare….Cosa mai avranno trovato i Malensi lì sotto??
Il sabato successivo sono di nuovo lì con Bruno, una pala trapano corde e attrezzi perchè voglio scendere. Da una ricerca sull’elenco delle grotte catastate in quella zona non compare nessuna grotta catastata da Malo e questo fa ben sperare.
L’ingresso ora è meno nevoso e si vede chiaramente che era una postazione militare, pilastro per teleferica vicino, trincee speriamo che non ci siano sorprese dentro la grotta.
L’armo non è semplice perchè sopra il pozzetto è tutto marcio e la roccia suona a vuoto…trovo un punto anche se è basso e lì sistemo un ancoraggio e scendo.
Tracce di altre esplorazioni non ce ne sono e in realtà c’è poco da esplorare davanti a me si apre un cunicolo orizzontale semi scavato che punta verso l’esterno, dietro invece dopo una piccola slavina si apre un piccolo pozzo ( Pozzo Mortale) ma la sua sommità è un insieme di massi instabili sui quali sono appoggiate due tavole di legno che lo attraversano posate evidentemente dai soldati…..ma qui non si scende.
Torno sui miei passi e punto l’occhio sotto i miei piedi dove vengo investito da una forte corrente d’aria fredda che passa da un piccolo foro di 20 cm.
Bruno vien giù a darme na man…..e mentre Bruno scende io inizio a scavare come un forsennato spostando kili di calcare ridotto a brecciame e lo passo a Bruno che è un pò preoccupato dalla mia foga.
Qui Malo non è passato e la via verso Oliero o la Bigonda è qui. Dopo un tempo quasi infinito riesco ad aprire un varco e provo a passare tra alcuni massi in bilico ma saldi e il brecciame del pavimento.Questo altro non è che il materiale di risulta dello scavo dei militari( lo avranno fatto gli italiani o gli austriaci?) e alla fine scivolando con attenzione verso il basso entro.
Sono su un piano inclinato che scende con moderata inclinazione e quindi non ho bisogno di corde,il soffitto si alza di una decina di metri sopra di me, mi trovo sul naturale, e a destra si apre un pozzo.Entro con cautela ma è chiuso dal materiale gettato dai militari e quindi riprendo a scendere lungo il pendio sino ad arrestarmi davanti ad un masso grande come un camion messo di traverso che ha arrestato la slavina.
nonostante gli ambienti siano grandi si sente molta aria e buttando un occhio dietro il masso si vede chiaramente un meandro che parte alto una ventina di metri che punta dritto a est.
Mi siedo e mi godo questo momento per aspettare Bruno che ha faticato un pò nel pertugio aperto e anche lui rimane affascinato da tanta grandezza.
Vado a vedere un pò avanti lungo il meandro e mi arresto dopo una ventina di metri in un punto dove bisogna risalire e armare. Se avessi una acetilene farei un segno con il carburo….si va di qua…mi manca un pò.
Torniamo su e fuori ci accoglie il sole caldo, facciamo un giretto intorno e vediamo che più o meno la grotta punta verso una grande dolina seguita da un’altra e dietro una scarpata un’altra e poi giù verso la piana di Marcesina dove sotto ci sono 35 km di Bigonda ( grotta mono esplorata da un solo gruppo grotte…bravi.)
Alla Prossima Puntata le mie vertebre mi hanno detto stop ……….
Claudio Barbato

Di

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *