Il 12 marzo 2017 con il termine del mandato di Presidente della FSA di Mauro Panzanaro, è stato eletto il nuovo presidente, Alberto Di Fabio.
Conosco personalmente e stimo con tutto il cuore tutti e due, perchè sono due bravissime persone, rette, corrette, affabili, gentili, disponibili, eccezionali.
Colgo l’occasione per fare i miei auguri a Fabio e per dire “la Scintilena è qui sempre pronti a collaborare” e per ringraziare Mauro per tutto quello che ha fatto in questi anni.
pubblico il discorso di chiusura del Presidente Uscente.
Andrea Scatolini

Testo seguente di Mauro Panzanaro
Il 12/03/2017 durante l’assemblea annuale della FSA, essendo terminato il mio mandato, abbiamo eletto come nuovo presidente Alberto dello Speleo Club Chieti.
Ad Alberto faccio i migliori auguri per il suo nuovo incarico confidando sin da ora nelle sue sincere intenzioni di portare avanti la federazione attraverso azioni concrete e continuando il lavoro già intrapreso dall’assemblea negli anni scorsi.
Un cordiale saluto a tutti
Mauro

“Prima di parlare della federazione devo fare una doverosa premessa puntualizzando alcuni aspetti che ritengo fondamentali per la speleologia regionale.
Provenendo dal Gruppo Speleologico Aquilano, gruppo che ha sempre considerato la speleologia solo come ricerca geografica-scientifica accompagnata da un’attività divulgativa e formativa da esplicarsi attraverso musei, grotte di tipo “turistico” e corsi tecnico-scientifici, ho incontrato una grande difficoltà a riavvicinarmi negli ultimi anni alle associazioni speleo in quanto i valori poc’anzi menzionati sono di fatto praticati dalla minoranza degli speleo operanti in regione. Infatti oggi se da un lato sono presenti più speleo dall’altro si predilige l’aspetto sportivo rispetto a quello scientifico. Inoltre la nascita della figura di una guida professionale che esercita un’attività esclusivamente lucrativa basata sulla visita di ambienti speleologici anche non attrezzati mi ha posto davanti ad una serie di problematiche ambientalistiche di non poco conto.
Preciso anche che personalmente non ho mai ritenuto cosa negativa l’attività professionale e imprenditoriale svolta in ambito speleologico purché lì dove questa sia indirizzata alla visita e alla consulenza scientifica fossero coinvolte anche le associazioni speleologiche che a mio avviso devono beneficiare in primis degli utili di queste attività per svolgere al meglio la loro attività di ricerca.
Ed è proprio in ambito professionale che ho avuto l’evidenza più eloquente delle problematiche sopra menzionate.
Infatti anni fa fui criticato per la scelta di proteggere il percorso sotterraneo della Grotta dei Cervi con una passerella leggera di tipo smontabile, così come si fa nei siti archeologici e paleontologici, e dotare la stessa di un sistema di monitoraggio fisso. Oggi dopo 10 anni di gestione “speleologica” ci ritroviamo con una grotta in realtà turistica, in cui entrano 4000 persone l’anno che, come attestano le foto apparse sui vari social negli anni passati, spesso camminano anche al di fuori dei percorsi di visita. Inoltre nella grotta non viene effettuato il necessario monitoraggio ambientale durante le visite. A mio avviso questa situazione che non è il modo corretto di gestire un percorso speleologico in area protetta è stata causata dal comportamento di alcuni esponenti speleo locali che alcuni anni fa a vario titolo invece di pensare alla grotta hanno ingaggiato una lotta interna ed esterna per gestire la riserva o esserne referenti.
Con questa premessa che in parte descrive la speleologia politica della nostra regione procedo ad esporre le mie considerazioni dopo questi ultimi tre anni passati in FSA.
Sin dalla prima riunione mi sono accorto che era cambiato ben poco dagli anni ottanta e i problemi sono noti e facilmente riconducibili al fatto che la federazione non è unita e inoltre la maggior parte delle discussioni spesso sono un problema dei singoli referenti e non degli speleologi regionali. Del resto finora i presidenti che si sono succeduti o sono stati dei presidenti protempore o hanno agito per curare qualche interesse personale, se non economico sicuramente ispirato a mettere in risalto presso terzi la propria persona.
Con queste situazioni esterne ed interne alla FSA mi sono ritrovato al mio secondo mandato di presidenza e dopo le discussioni del primo anno ho maturato l’idea forte che per mandare avanti la federazione o almeno provarci è necessario discutere se intorno a questo tavolo il primo interesse sono le grotte, il loro studio e al loro conservazione. E soprattutto occorre riflettere su che cosa intendiamo per speleologia perché se questa dev’essere ridotta a semplice pratica tecnica-sportiva o ludico-turistico-ricreativa il mio gruppo allora non è interessato semplicemente perché queste attività non sono previste tra gli scopi sociali dell’associazione. La mia azione si è quindi organizzata per smuovere le coscienze e portare le discussioni interne su questi argomenti in modo da confrontarci su problematiche che stanno alla base dell’esistenza stessa della federazione.
Sono molto soddisfatto di tutte le discussioni di questi tre anni, perché anche le peggiori hanno sempre evidenziato quali sono i problemi della FSA e della speleologia regionale e finché si discute c’è anche la speranza che qualcosa possa cambiare in meglio.
Vi ringrazio perché la maggioranza dell’assemblea mi ha comunque sempre sostenuto durante il mio mandato e vi ringrazio in particolar modo per avermi ispirato la presentazione del codice etico che anche se non venisse mai ufficialmente adottato sarà sicuramente una linea di ispirazione per modelli comportamentali che negli anni affineranno sicuramente la coscienza degli speleologi, avvicinandoli sempre più alle problematiche della conservazione dell’ambiente carsico e delle preziose informazioni scientifiche che può ancora fornire alla collettività.”

Il Presidente uscente
Mauro Panzanaro

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