di Gianni Mecchia

Volevo innanzi tutto complimentarmi con Montanaro, Muccedda e C. per il bel lavoro svolto e con Stefano Bevilacqua e Luca Cavallari che hanno visto i cerchi che molti altri (tra cui io) non avevano visto.
I cerchi riconosciuti sono 10, un undicesimo, il più grande, è solo accennato e non siamo sicuri sia un cerchio. Sono divisi in due zone.
La prima è il pavimento inclinato di una sala di crollo, sopra i massi si è formata una vaschetta, con a valle una serie di microvaschette.
All’interno di questo pavimento concrezionato sono inglobati resti di stalattiti e stalagmiti.
L’altezza di questa parte della sala è di circa 5 m.
I cerchi (6) si trovano sul pavimento inclinato, poco sopra la zona delle micro vaschette. Solo due hanno il perimetro completo, gli altri sembrano in fase di “cancellazione”, forse perché si trovano sul passaggio speleologico (la grotta non è frequentatissima, ma è catastata dagli anni ’40). SEMBRANO di concrezione. I diametri della proiezione orizzontale dei cerchi sono sui 40 cm.
I cerchi di questa zona sono stati tutti misurati.

La seconda zona è su una colata che scende lungo uno scivolo della stessa sala. I cerchi (4) sono qui molto più ovali, perché il pavimento ha un angolo di 50-60°, e più piccoli. L’altezza di questa parte della sala si aggira sui 2,5-3 m. I diametri della proiezione orizzontale dei cerchi sono inferiori ai 20 cm. I cerchi di questa zona non sono stati misurati.

Vi do la descrizione del più evidente, che è poi quello che è stato mandato come esempio e che si trova nella prima zona.

Si tratta di un’ellisse, ma se prendiamo la sua proiezione orizzontale è un cerchio di 38 cm di diametro, con il dislivello di 16 cm.
La stalagmite, ancora attiva, è alta 4 cm ed è colpita da una goccia che cade raramente (una ogni 5-10 minuti, non abbiamo pensato a prendere il tempo). Quando cade mi è sembrato che nulla cadesse nel cerchio.
Il cerchio ha una larghezza di circa 1 cm, e ha riempito le microvaschette sottostanti che comunque erano piccole, quasi delle onde.
Al tatto sembrava non avesse spessore.
La goccia cade da 5,15 m. Sul soffitto ci sono delle stalattiti alte pochi cm.
La circolazione d’aria in quel momento era nulla.
Il cerchio e la stalagmite sembrano essersi formati da poco.
All’ interno del cerchio è presente una concrezione caduta ed inglobata nel pavimento a vaschette, e il cerchio vi passa sopra senza cambiare direzione e senza deformazioni o deviazioni. Questo secondo me esclude lÂ’ipotesi A (Hill & Forti) perché la concrezione avrebbe intercettato in alcuni punti la goccia che rimbalza, mentre resta fortemente plausibile l’ipotesi B (Hill & Forti) di Montanaro, ossia la goccia che si frammenta cadendo.

Lo Speleo Club Roma ha intenzione di ripetere l’esperimento degli amici sassaresi. Sarebbe interessante conoscere un po’ di misure sia della grotta Sorell che di quella di Toirano.

Ciao
Gianni Mecchia

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