Nel più vasto deposito di rifiuti nucleari della Difesa negli Stati Uniti è collassato un deposito sotterraneo. L’incidente per ora non ha causato vittime ne feriti tra il personale addetto, ne si sono verificate fughe radioattive (secondo quanto dicono le fonti ufficiali)
L’incidente si è verificato nella mattinata di ieri, martedì, ed è partita l’emergenza.
La struttura sotterranea parzialmente crollata su se stessa è dell’impianto denominato “Purex” al centro del complesso di Hanford, vasto quanto metà del Rhode Island, a sudest di Seattle.
Il sito, ora chiuso, in passato ha prodotto per anni plutonio per le testate nucleari Usa.

Dunque se le strutture destinate a deposito e stoccaggio di rifiuti radioattivi, con tutta la TECNOLOGIA, le CAPACITA’, le RASSICURAZIONI, crollano dopo 70 anni, come si fa a pensare di usare le miniere della Sardegna, o i bacini sotterranei della Puglia, per mettere a stoccare i nostri materiali radioattivi, che rimangono tali per 10mila anni?

Coglioni. Coglioni tutti quelli che a suo tempo, era il 2003, hanno pensato ad una cazzata del genere in Italia. Ce ne sono pure tra i lettori di Scintilena, gli ottimisti ad ogni costo.

Tranquillo fece una brutta fine, gli si scoparono la moglie.

Nel Giugno del 2003 una fresca Scintilena (era nata appena da 4 mesi), invitava a firmare la petizione contro lo stoccaggio di 50 tonnellate di scorie radioattive in Sardegna.
Io vi invito ancora oggi, dopo 14 anni, a resistere, resistere, resistere agli ottimisti ad ogni costo.

Andrea Scatolini

Fonte: Agenzia Nova

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