La Commissione Educazione Ambientale SSI dal 2008 ad oggi si è mossa soprattutto cercando di riorganizzarsi intorno a progetti già in corso, con tre incontri tra gli addetti ai lavori. E’ tempo di ricominciare, ecco la proposta di Francesco Murgia:

Antefatto: i Forum per la didattica speleologica …

Dopo il I° FORUM per la Didattica Speleologica, tenutosi nel Maggio 2008 presso la sede del Parco dei Gessi a Bologna, ed il II° FORUM, svoltosi in occasione del raduno “Imagna 2008”, la Società Speleologica Italiana ha promosso un terzo incontro a Toirano 2009 – Speleologie in Movimento per elaborare e condividere un coordinamento operativo sulle attività di educazione ambientale ed offrire un quadro d’azione alle azioni didattiche già operative sul territorio.

A questo proposito sono stati chiamati ad esporre le loro esperienze nel settore dell’Educazione Ambientale d’ambito speleologico Chiara Silvestro e Raffaella Zerbetto dell’AGSP, Salvatore Cabras del GASAU, David Bianco del Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa e Francesco Murgia, che è intervenuto in qualità di responsabile scientifico del nodo INFEA della Provincia di Nuoro.

All’incontro hanno partecipato una trentina di speleologi provenienti da tutta Italia in rappresentanza di diverse associazioni.

Argomenti trattati:

GRUPPO SPELEO PALEONTOLOGICO

Sintesi dei contenuti emersi nel corso degli interventi:

Chiara Silvestro – Raffaella Zerbetto (Agsp): “Speleo a scuola” – Piemonte

Il Progetto Speleo e Scuola è il progetto regionale didattico della speleologia piemontese. L’obiettivo del Progetto è quello di diffondere la conoscenza del mondo sotterraneo, della speleologia e delle realtà carsiche regionali a studenti tra gli 11 e i 18 anni. Nel corso degli anni il Progetto è andato crescendo grazie alla grande varietà di argomenti che si possono integrare con i programmi scolastici, alla serietà e all’organizzazione dimostrate. Dal 2003 ad oggi sono stati coinvolti circa 19.000 ragazzi. Il Progetto prevede una lezione teorica in classe ed in seguito un’uscita pratica in una delle grotte individuate tra quelle più adatte per ambiente e facilità di percorrenza. In alternativa all’esperienza in grotta viene organizzata una palestra all’interno dell’istituto scolastico. Quest’anno il Progetto è entrato a far parte del programma regionale IN.F.E.A.

Salvatore Cabras – Gasau: speleologia ed educazione ambientale in Ogliastra – Sardegna

In Sardegna sono presenti numerosi Centri di Educazione Ambientale legati alla rete nazionale INFEA, due dei quali, Urzulei e Perdasdefogu, sono gestiti da gruppi speleologici. Tali centri ricadono in aree carsiche strategiche del territorio sardo, quella del Supramonte e quella dei Tacchi d’Ogliastra. In questi due centri l’attività di educazione ambientale è strettamente legata all’ambito speleologico e divulga la speleologia ed i principi di tutela e rispetto dell’ambiente sia ipogeo che superficiale. Ciò avviene con la realizzazione di programmi e progetti specifici attualmente promossi in collaborazione con la Provincia d’Ogliastra. A livello nazionale sarebbe utile operare in modo omogeneo e disporre di strumenti didattici e informatici utili a portare avanti l’attività di educazione ambientale di settore.

David Bianco – Parco Regionale Dei Gessi Bolognesi: “Vivi il Parco” – l’esperienza di un Parco Carsico alle porte di Bologna – Emilia Romagna

Il Parco Regionale dei Gessi Bolognesi è stato istituito nel 1988 ed ha iniziato la sua operatività nel 1992. Nei primi tempi, l’attività d’ambito carsico si è svolta soprattutto con le visite nella Grotta della Spipola. Occasionalmente, nel corso degli anni, si sono presentati alcuni problemi di comunicazione e di relazione tra ente e speleologi. L’area protetta si colloca all’interno di un’insieme di reti per la biodiversità sia a livello regionale con i Parchi e le Riserve dell’Emilia Romagna, sia a livello nazionale col progetto INFEA, sia a livello europeo con la Rete Natura 2000. Il Parco si pone 3 obiettivi ai fini della sua comunicazione e divulgazione con il mondo esterno:

– Conoscere le proprie risorse;

– Tutelare il Parco;

– Far conoscere la natura del Parco.

L’ente parco, attraverso le collaborazioni con cooperative, fattorie didattiche, volontariato, musei, gruppi speleologici ecc… svolge la propria attività di educazione ambientale con la valorizzazione delle emergenze carsiche presenti nell’area protetta acquisendo, nel contempo, conoscenze strategiche per la tutela dell’ambiente. Tali attività sono istituzionalizzate principalmente con la stipula di accordi e convenzioni con gruppi speleologici locali, in virtù della grande tradizione speleologica bolognese. Le morfologie carsiche utilizzate per l’educazione ambientale sono 3 sulle 130 censite, tra le quali la più importante dolina conosciuta sui gessi, distribuite su un territorio protetto di circa 200 ettari. Il target di riferimento delle attività del Parco sono le famiglie e le scuole, soprattutto quella primaria di secondo grado. Per ottimizzare il sistema della divulgazione sarà utile uscire allo scoperto, lavorando insieme e in rete, per la realizzazione di progetti comuni. Collaborando si possono ottenere degli ottimi risultati.

Francesco Murgia – Nodo Infea Della Provincia Di Nuoro: INFEA – un’occasione per la speleologia

INFEA, acronimo che sta per Informazione, Formazione ed Educazione Ambientale, è una rete di operatori del settore educativo distribuita sui livelli nazionale, regionale, provinciale e locale. In quanto rete di soggetti interessati, quindi, il “sistema INFEA” può rappresentare il contenitore ideale nel quale far convergere programmi e progetti elaborati sul livello locale, in un quadro di coerenza svolto sul livello nazionale. In questo scenario, la Società Speleologica Italiana può proporsi come ente di riferimento per trattare alcune tematiche ambientali specifiche dell’ambito carsico, quali la tutela delle risorse idriche sotterranee o la gestione dei rifiuti nelle aree carsiche. In altri termini la SSI, per mezzo della sua costituenda Commissione Educazione Ambientale, potrebbe rappresentare presso le istituzioni nazionali, quali ad esempio il Ministero dell’Ambiente, la volontà di importanti settori della speleologia italiana di volersi occupare di educazione ambientale e di adoperarsi per coordinare, in questo ambito d’intervento, programmi, progetti e prodotti condivisi.

Sintesi dei principali contenuti emersi nella tavola rotonda:

Raffaella Zerbetto e Paolo Testa riferiscono sulle azioni didattiche svolte nel contesto territoriale piemontese, ponendo l’accento su come l’attività di educazione ambientale abbia ricadute molto positive soprattutto sui giovani delle scuole medie e, più in generale, sull’inserimento di nuove forze nel contesto operativo del gruppo speleologico locale.

Giampietro Marchesi rileva che la Speleologia Italiana ha bisogno di comunicare il mondo sotterraneo proponendo gli speleologi come custodi dell’acqua e degli archivi del tempo; a tal fine sottolinea l’importanza di “fare rete” per condividere un progetto comune, con il quale procedere alle stesura di linee guida programmatiche valide a livello nazionale che consentano di ottimizzare la divulgazione dell’educazione ambientale d’ambito speleologico con un’identità comune. Con uno slogan: dobbiamo trasmettere informazioni attraverso le emozioni!

Marisa Siccardi riferisce delle difficoltà finanziarie che i gruppi speleologici locali incontrano nell’ esecuzione delle attività di educazione ambientale; a tal proposito propone che la SSI svolga un ruolo che agevoli i gruppi speleologici locali anche per ciò che riguarda l’acquisizione dei finanziamenti necessari alle attività di educazione ambientale.

Chiara Silvestro propone che la Società Speleologica Italiana svolga un ruolo attivo nell’informazione dei soci sulle possibilità di partecipazione e finanziamento in relazione a progetti e programmi di educazione ambientale che possano presentarsi sui vari livelli di programmazione.

Francesco Murgia richiama con forza il ruolo rappresentativo della Società Speleologica Italiana, la cui funzionalità operativa non è finalizzata ad offrire ai soci servizi reali quali, ad esempio, informazioni su possibilità e finanziamenti di qualsiasi genere. A tal proposito, Murgia ribadisce l’opportunità che la futura Commissione Educazione Ambientale della SSI coordini l’elaborazione di un programma di attività condiviso sul livello nazionale che, attribuendo ruolo alla Speleologia Italiana, possa avere ricadute positive sul territorio anche con il finanziamento di un mosaico di progetti redatti per il livello locale. Nei contenuti di tale programma condiviso dovranno distinguersi con esattezza funzioni e ruoli di rappresentanza, quelli di omogeneizzazione sul livello nazionale e quelli operativi di livello locale.

Disponibilità nel contesto della futura Commissione Educazione Ambientale SSI:

In apertura d’incontro, ai partecipanti è stato somministrato un questionario finalizzato ad acquisire eventuali disponibilità a partecipare alla futura Commissione Educazione Ambientale della Società Speleologica Italiana. I risultati di tale questionario sono sintetizzati nella tabella che segue:

Nominativi

Disponibilità per …

8

… collaborare alla gestione dei contatti e del coordinamento generale di programma.

8

… imbastire e tenere i contatti con le istituzioni.

8

… imbastire e tenere i contatti con gli enti di gestione di aree protette.

11

… collaborare alla produzione di materiali tecnici (quaderni didattici, video…).

A conclusione dell’incontro, Simona Bonardi ha provveduto a sintetizzare i contenuti emersi nel corso della riunione. La stessa Bonardi si occuperà di coordinare una mailing list contenente gli indirizzi di quella precedentemente predisposta (forumspeleodidattica), implementata con i nuovi indirizzi dei soggetti che si rendessero disponibili a collaborare per le attività future. La prima comunicazione operativa da avviare alla nuova mailing list riguarderà la condivisione della presente relazione. Nelle successive comunicazioni, traendo spunto da un quadro programmatico d’indirizzo generale proposto dal Consiglio Direttivo della SSI, si definirà l’organigramma della nuova Commissione Educazione Ambientale della Società Speleologica Italiana nel quale si specificheranno nominativi, ruoli e compiti in relazione agli obiettivi di programma.

Commissione Educazione Ambientale: le prospettive “Post Toirano”

La condivisione con questa mailing list dei contenuti precedentemente esposti risale ormai al 9 Dicembre 2009. A seguito di questo passaggio c’è stata una lunga ed intensa interlocuzione in seno al CD SSI, al quale ho proposto le linee guida generali riassunte in uno schema contenente “Obiettivi Generali” “Obiettivi Operativi”, che riporto di seguito in tabella:

Obiettivi generali

Obiettivi operativi (in sequenza temporale)

Attribuire ruolo alla SSI nel campo dell’Educazione Ambientale istituzionale d’ambito nazionale

Progettare, redigere e pubblicare un primo documento esplicativo di uno o più “contenuti ambientali forti”.

Aprire un tavolo di confronto con il coordinamento nazionale della Rete INFEA (Ministero dell’Ambiente), utilizzando come credenziale la pubblicazione prodotta ed i contatti “personali” che è possibile mettere in campo.

Identificare una “via massmediatica” di livello nazionale su cui veicolare la nuova proposta “educativa” di SSI presentata sullo scenario nazionale.

Utilizzando le credenziali ottenute sul livello nazionale, aprire un tavolo di confronto con il Tavolo Permanente SSI Fed. Spel. Reg. per la condivisione e la stesura di un programma comune di interventi da porre a finanziamento.

Attivare un sistema di certificazione nazionale delle proposte di livello locale

Istituire un gruppo di lavoro che definisca contenuti di qualità standard (marchio) relativi agli strumenti didattici, alle valorizzazioni ambientali in aree carsiche, alle procedure assicurative degli studenti, etc.

Istituire un nucleo di valutazione che attribuisca il “marchio SSI” alle future proposte d’intervento sulla base di criteri di qualità condivisi con i partner di programma comune (FedReg e Rete Infea in primis).

Attivare un sistema permanente di comunicazione dei contenuti di programma condiviso

Istituire un gruppo di lavoro che tenga relazioni e contatti stabili, in stretta collaborazione con le FedReg, con i media locali e nazionali sulle tematiche dell’educazione ambientale d’ambito speleologico.

Istituire un gruppo di lavoro che operi in sinergia con chi si occupa della comunicazione istituzionale della SSI (audio – video – web – …) finalizzato a diffondere strumenti didattici di qualità.

Sancire linee di collaborazione con gli “exploring teams” finalizzate ad attribuire visibilità ai contenuti ambientali propri della Speleologia Italiana.

Queste linee guida, che si possono intendere come un programma generale di lavoro comunque implementabile, sono state condivise dal CD SSI e devono considerarsi come la base di partenza per il lavoro della Commissione Educazione Ambientale della SSI. Il “cosa si fa”, quindi, è determinato, almeno sulle linee generali.

C’è ancora da ragionare sul “chi fa”, ovvero su un organigramma che metta in relazione le attività da portare avanti a nominativi (persone fisiche) che si assumano l’impegno di realizzare quelle attività. Per compilare questo organigramma abbiamo già a disposizione una lista di una ventina di nominativi, i quali si sono resi disponibili ad assumersi una qualche responsabilità in seno alla Commissione a seguito dell’incontro sull’educazione ambientale svoltosi a Toirano. Il dettaglio di tale lista, con le specifiche di ogni singola “disponibilità”, lo conserva Simona Bonardi, insieme a tutti i documenti “toiranesici” sull’educazione ambientale. Ovviamente questa lista non è chiusa e chiunque voglia impegnarcisi, purché mosso da disponibilità, buona volontà e buone idee, sarà sempre bene accetto.

Non spetta a me fare nomi ed attribuire ruoli; ritengo, però, che ciascuno degli iscritti a questa mailing list, insieme a tutti quelli che, per conoscenze personali o altro riusciremo coinvolgere in questa “impresa”, debba indicare la propria collocazione nel quadro degli obiettivi operativi individuati nella tabella precedente per costituire gruppi di lavoro efficaci e concreti.

In questa prima fase, il CD SSI ha ritenuto ancora non opportuno individuare la figura del coordinatore, lasciando al sottoscritto l’onere di portare a regime la “macchina commissione” svolgendo un ruolo di cerniera tra questa ed il CD SSI. Spero che questa fase duri il meno possibile e che durante le prossime nostre interlocuzioni si possano già delineare quei ruoli e le funzioni operative che consentano alla commissione di svolgere la propria “mission” in autonomia.

Avvio di programma – edizione documento SSI

Tra gli obiettivi operativi sopra citati, il primo individuato nella proposta di linee guida riguarda il progettare, redigere e pubblicare un documento esplicativo di uno o più contenuti ambientali speleologici “forti”, da utilizzare come credenziale presso le istituzioni che andremo a contattare anche come Commissione Educazione Ambientale. A tal fine la SSI, in collaborazione con la Provincia di Nuoro, sta provvedendo alla riedizione dell’opuscolo “L’Acqua che Berremo” con uno “speciale” che riguarda proprio questo specifico territorio sardo. Si tratterà di un opuscolo di circa 64 pagine composto da una prima parte contenente i concetti generali della edizione precedente, rivisti da Maria Luisa Perissinotto e Mauro Chiesi, e da una seconda parte contenente le progettualità sulla valorizzazione dei sistemi carsici condotte negli ultimi anni dalla Provincia di Nuoro in sinergia con la speleologia locale e nazionale. Si tratterà, in definitiva, di una pubblicazione che affiancherà ai concetti generali di tutela e valorizzazione delle aree carsiche alcune prassi operative, che possono intendersi come “best practices”, realizzate sul livello locale, comprese quelle sulla didattica ambientale d’ambito INFEA. Questa pubblicazione sarà spedita a tutti gli enti istituzionali potenzialmente interessati sul livello nazionale (Uffici ministeriali, Direzioni ministeriali, Regioni, Province in cui ricadono aree carsiche, parchi ed aree protette su aree carsiche, …) oltre ai soci SSI che già ricevono “Speleologia”. Della stessa pubblicazione, qualche centinaio di copie saranno a disposizione della SSI e delle proprie commissioni per essere veicolate ad altri soggetti, pubblici e privati, a cui proporre programmi ed attività di valorizzazione delle aree carsiche italiane sulla base di esperienze già condotte nel territorio. E’ un primo documento che, già dal prossimo mese di Aprile, potremmo utilizzare per la “semina”.

Proseguo delle attività

Come prima ipotesi di lavoro propongo che un gruppo di noi si occupi di raccogliere articoli, documenti di progetto, programmi di lavoro che testimonino l’attività che la Speleologia italiana ha svolto nel campo dell’educazione ambientale (okkio… educazione ambientale e non Scuole di Speleologia, che è altra cosa) negli ultimi 10 – 20 anni. In seguito, questo materiale lo si potrà includere in una specifica pubblicazione che illustri, innanzitutto, l’evoluzione delle attività di settore. Oltre ciò, la stessa pubblicazione dovrà rappresentare i migliori e più recenti esempi dell’educazione ambientale d’ambito speleologico, con la pubblicazione di quelle attività a cui gli speleo interessati potranno fare riferimento per svolgere azioni analoghe sul livello locale. L’ipotesi, quindi, si sostanzia nella pubblicazione di una sorta di manuale di riferimento che possa essere utilizzato per indirizzare ed omogeneizzare le future attività speleologiche sull’educazione ambientale intorno ad obiettivi generali condivisi ed efficaci sul Mondo – Altro.

Mi attendo, adesso, cha a questo programma seguano numerosi interventi in lista, utili sia per affinare idee e progetti, sia per definire i gruppi di lavoro, sia per iniziare a definire un organigramma di commissione che attribuisca un nome e una faccia ad una precisa assunzione di responsabilità ed impegno di lavoro.

Vi voglio ricordare che il riconoscimento di un ruolo importante per la Speleologia Italiana nel contesto generale di quel Mondo – Altro passa anche da quanto vorremo “spenderci” per dare sostanza alle linee guida individuate; io su questo sto già spendendomi e spero di poterlo fare ancora più efficacemente insieme a voi…! E chissà … magari tra qualche anno ci potremo anche vantare di aver contribuito a far arrivare nei nostri gruppi nuove schiere di speleologi motivati ed entusiasti, andando in controtendenza rispetto a quei molti che, attualmente, si iscrivono ai corsi di speleologia esclusivamente per trovare la gnocca o lo gnocco!

Bene… al lavoro, quindi, che ce n’è!!

Per il Consiglio Direttivo

della Società Speleologica Italiana
Francesco Murgia

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