Si è da poco concluso il II Congresso Nazionale di Archeologia del Sottosuolo ““LÂ’’acqua, il fuoco ed i luoghi del sacro in cavità“”, tenutosi ad Orte (Viterbo) dal 6 al 9 aprile 2007. Gli interventi sono stati 30, uno in più del previsto. Si sono inoltre presentati numerosi filmati e, dulcis in fundo, il nuovo libro di Clemente Esposito “Il Cimitero delle Fontanelle” (Napoli Underground). I relatori sono stati eccellenti e bravissimi ad interessare il pubblico e rigorosamente puntuali entro il tempo loro concesso (30 minuti). La qualità dei lavori è stata elevata, ancor più rispetto al precedente Congresso di Bolsena, che già era superiore a quanto fino ad oggi si fosse visto in Italia. Basta prendere in mano gli Atti e leggerli (2 volumi per un totale di 851 pagine). La mia soddisfazione è avere visto riunite persone dalle differenti competenze, provenienti da varie regioni italiane, portare con grande passione il frutto delle ricerche, dei propri sforzi condotti sul campo. Perchè, ricordiamolo, è solo “sul campo”, ovvero con impegno, serietà ed abnegazione, che si ottengono i risultati. Ad ogni buon conto ho constatato ancora una volta la grinta della speleologia nel cimentarsi in ipogeo e tirar fuori i dati. LÂ’Associazione Regionale Cavità Artificiali (A.R.C.A. del Friuli Venezia Giulia), il Club Alpinistico Triestino, Luca dallÂ’Olio (Gruppo Speleologico Grotte delle Meraviglie di Zogno – Bergamo), Rita de Michele e Gianni Niccolai (Gruppo Speleo Archeologico Livornese) hanno esposto le loro mostre. Un tocco di classe lÂ’ha dato lÂ’Associazione Roma Sotterranea: robottino, stazione totale, filmati, etc.
Se agli Ortani poco o nulla è interessato del Congresso, Guglielmo Esposito con le inestimabili proiezioni in 3D ha incantato tutti: non volevano più lasciarlo andare via, tanto da “incatenarlo” allÂ’’apparecchio fino a lunedì sera, ovvero a manifestazione finita da ore. È il poeta del 3D.
La Taverna della Contrada di San Sebastiano ci ha sfamato per tutta la durata dellÂ’evento e dato la possibilità di accedere, dalle cantine, al chilometrico complesso sotterraneo che si snoda sotto Orte. Marco Bonini lÂ’ha chiamata: “il posto dove sÂ’abbecchisce dal freddo”. E aveva ragione: volte a botte in pietra, muri in pietra e sotterranei a non finire…. Bellissimo!
Compimenti a tutti e arrivederci al Terzo!

Gianluca Padovan
(Ass. S.C.A.M. – Federazione Nazionale Cavità Artificiali)

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