Stiamo presentando un progetto esplorativo, per trovare quelle zone che il Corchia, gelosamente, ancora ci nasconde. Si tratta di un approccio, che prende ispirazione da progetti che hanno dato grandi risultati in altre zone, per citarne uno a caso, il progetto In Grigna. Ecco il motivo del nome Corchia 2.0: una evoluzione, un up-grade, rispetto alla gloriosa storia esplorativa passata.
Riteniamo che i tempi siano maturi, anche per la Toscana, per affiancare all’esplorazione condotta dal singolo gruppo speleo, un tipo di esplorazione che sia trasversale rispetto ai gruppi. Che veda la partecipazione aperta a tutti, singoli, tesserati, toscani e non. Dove il centro delle attenzioni sia il progetto esplorativo e non i singoli gruppi che vi partecipano.
E’ un’idea che ho maturato negli ultimi due anni, partecipando a esplorazioni sia in Toscana che fuori regione. Per riaprire l’esplorazione in Corchia avevo necessariamente bisogno della piena collaborazione della persona più compentente in materia, capace di indicare le zone più promettenti da esplorare sia su base storica che su quella, più teorica, basata sui rilievi e considerazioni geologiche: Leonardo Piccini. Il suo nome è già una garanzia e, per questo, non mi dilungherò oltre sulle presentazioni. L’incontro avuto al cinquantennale della FST a Cardoso è stata l’occasione migliore per confrontarci faccia a faccia e il progetto ha preso immediatamente forma.
Il primo appuntamento è previsto per il fine settimana del 2 e 3 Giugno: uscita perlustrativa nel Fighera che, stando a quanti ci dice Leonardo, è fermo esplorativamente a gli anni ’80, e fu esplorato con gli occhi puntati verso il basso alla ricerca della congiunzione con il Corchia. Molto è stato tralasciato a un occhio esplorativo moderno, a 360°, e teoricamente il complesso del monte Corchia nasconde un livello intermedio di ramificazione che sta tra i rami alti e quelli bassi. L’uscita ha l’obiettivo di individuare una zona per l’allestimento di un campo base, e localizzare i luoghi da cui ripartire a livello esplorativo. Entro il mese di Luglio ci sarà una seconda uscita per il trasporto materiali e l’allestimento del campo e, ad Agosto, è previsto un campo interno di 3 o 4 giorni.
E’stato richiesto il patrocinio della FST che, si dovrebbe esprimere, fra l’altro, con il sostegno nell’acquisizione dei materiali occorrente all’esplorazione: entro il mese di Giugno il CF si riunirà e sapremo se avremo anche il loro importantissimo sostegno.
Veniamo ai dettagli più interessanti: come si partecipa a questo progetto? Semplicemente facendone richiesta e offrendo il proprio contributo esplorativo in termini di partecipazione alle uscite. Importante, a questo proposito, sarà l’aspetto organizzativo, ed è quello che mi sono assunto come compito principale: se ci saranno delle falle organizzative, sarà più facile per tutti individuare il colpevole.
Al momento non so se è prevalente la speranza o la convinzione di ottenere grandi risultati esplorativi. Mi spiego: la speleologia è un’attività necessariamente di squadra e la squadra non è un semplice raggruppamento di persone. Deve avere il sentimento di “squadra”, quello che gli americani chiamano il senso dell'”in-group”. La mia speranza è riuscire a costruire questo sentimento di squadra, il resto lo ritengo conseguenziale. Sappiamo tutti che il Corchia ha ancora tanto da rivelare e sono convinto che una squadra composta da esploratori motivati, che condividono uno stesso progetto, possono solo ottenere ottimi risultati.
Ne vedremo delle belle!

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