La Federazione Speleologica Andalusa propone la costituzione di una Federazione Europea per la Speleologia Sportiva, nonostante la reticenza di UIS, FSE, Francia, Germania, Italia, Inghilterra e diverse federazioni speleologiche spagnole.

Speleologia Sportiva Federazione Speleologica Andalusa
Premiazione dei vincitori del Campionato Spagnolo di TGP

Il Presidente della Federazione Andalusa di Speleologia, José Antonio Berrocal, attraverso il sito web del sodalizio iberico “Andalucia Explora” lancia il cuore oltre l’ostacolo e sollecita pubblicamente la costituzione di una Federazione Speleologica Sportiva Europea, chiedendo supporto a Paesi come Russia, Ucrania, Polonia, Romania, Bulgaria, Slovenia, Portogallo e la stessa Spagna, che non si sono mai apertamente dichiarati contrari alla visione di una speleologia sportiva fatta di campionati e competizioni.
Per ora i tentativi degli andalusi di istituire una “Commissione sportiva speleologica europea” sono risultati vani, incontrando in un passato recente il NO secco dello zoccolo duro della FSE, Federazione Speleologica Europea, costituito da tedeschi e francesi, seguiti subito da italiani e inglesi.
Questa era la situazione europea contro cui andò a scontrarsi il desiderio degli andalusi una decina di anni fa. Oggi gli equilibri potrebbero anche essere cambiati.
Secondo Berrocal, anche la UIS, Union international de Speleologie, si è dichiarata contraria con ogni mezzo all’apertura alle competizioni speleologiche all’interno dell’organismo sovranazionale.
Agli Andalusi, che attraverso le competizioni sportive accedono a finanziamenti del Ministero dello Sport, non resta che chiedere aiuto ai restanti paesi dove si praticano attività sportive competitive legate alla speleologia.
L’obiettivo minimo per avere consistenza e rappresentatività è di trovare almeno 10, 12 paesi che condividano gli stessi interessi.
In Andalusia, le competizioni sportive che riguardano la speleologia e il canyoning si svolgono già da diversi decenni e costituiscono momenti di aggregazione e anche di divulgazione presso i giovani e le scuole. Anche in Russia si svolgono regolarmente gare di speleologia.

Se mi chiedete un’opinione personale, per rispondervi mi viene in mente un ricordo. Una sera d’estate mentre mi esercitavo con corde e attrezzi, appeso al muro dei giardini pubblici di Narni, si avvicinò un noto calciatore del mio paese che giocava in una squadretta di Serie C2, ma che nell’immaginario collettivo era un piccolo idolo del popolarissimo sport nazionale.
Con disprezzo mi disse “Io a mia figlia non farò mai fare questo sport” ed io, con tutta la superiorita’ di chi é immune a mode e passatempi comuni, risposi: “Questo non è uno sport, è una disciplina tecnico sportiva finalizzata allo studio geografico e alla ricerca scientifica”. Il calciatore se ne andò rispondendo “ahhhh…”
La verità é che la Speleologia, ridotta a pura attività sportiva, è la negazione della speleologia scientifica, e sminuisce la grande importanza che rivestono gli speleologi nella ricerca e nella esplorazione.
Solo opponendo un secco NO alle competizioni sportive e alla mercificazione dell’attività speleologica, gli esploratori degli abissi possono contrastare una deriva ormai crescente verso una speleologia poco attenta all’aspetto scientifico. Anche per me è No, mi dispiace caro Berrocal.
Andrea Scatolini
Associazione “La Scintilena”

Vedi anche: https://andaluciaexplora.blogspot.com/2019/10/por-una-federacion-europea-deportiva-en.html

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