Danni per 50 mila Euro alle grotte slovene di Škocjanske jame – San Canziano, per l’improvvisa piena causata dalle forti piogge del fine settimana, mentre in Italia si sono osservate piene di 90 metri di altezza nelle grotte attraversate dal fiume sotterraneo Reka-Timavo.

Foto dalla pagina facebook del Park Škocjanske jame, Slovenija

Lo scorso fine settimana sul Carso si sono abbattute forti piogge, che hanno causato piene improvvise nelle grotte slovene e italiane: le acque hanno raggiunto livelli molto alti che non si registravano dal 1975, mentre il record storico è del Febbraio 1915, provocando danni stimati per 5omila euro alle grotte di Škocjanske jame – San Canziano, con fango, alberi e detriti trasportati sui sentieri e sul percorso turistico. Le acque del Fiume Reka che si inabissano in questa grotta slovena hanno riempito velocemente i vuoti sotterranei del Carso, causando l’innalzamento repentino del livello dell’acqua in diverse grotte. Il fenomeno è stato osservato e filmato domenica dal Gruppo Triestino Speleologi all’interno della Grotta di Trebiciano, dove l’acqua del fiume Reka-Timavo è risalita di ben 92 metri, generando una corrente d’aria di 60 km orari: L’innalzamento improvviso dell’acqua provoca l’uscita a pressione dell’aria dagli ingressi delle grotte, anche da quelli impraticabili, tanto che gli speleologi in base a calcoli di velocità, durata e pressione dell’aria sono riusciti a determinare con sufficiente approssimazione l’esistenza di cavità sotterranee inesplorate e la loro dimensione e profondità.


L’acqua del Fiume Reka ha allagato le grotte di San Canziano con una portata di 300 metri cubi al secondo innalzando le acque di 90 metri e lambendo il ponte delle passerelle che attraversa il ramo attivo.

La piena di sabato notte a San Canziano ha raggiunto la portata di 300 metri cubi al secondo, tanto che la centralina di monitoraggio è saltata; La stessa portata di acqua si è avuta nella piena del 1975.
Marco Restaino, speleologo giuliano, sottolinea che altre piene importanti degli ultimi anni sono arrivate a 240 metri cubi di portata, con una piena da ricordare nel 2010, quando l’acqua all’interno della grotta di Trebiciano raggiunse il “record” registrato nel 1915, con 100 metri di risalita dal livello base del fiume.
Una grossa piena fu registrata anche durante le riprese del documentario “Alla ricerca del fiume nascosto”, di Tullio Bernabei.

Domenica mattina l’acqua del fiume Reka a San Canziano ha portato fango sul sentiero di accesso alla grotta e sulle scale, ha contorto recinzioni metalliche e divelto strutture di protezione, danneggiando l’impianto di illuminazione, travolgendo gli strumenti per le misure ed i rilevamenti scientifici. Le stime dei danni da parte dei gestori delle grotte sono molto alte e ammontano a circa 50mila euro.

Transenne divelte al sentiero di accesso alle grotte di San Canziano

Nel versante italiano del Carso non si sono registrati danni, ma in tutte le grotte attraversate dal fiume Reka, che passando il confine e riemergendo vicino Trieste si chiama ormai Timavo, sono state registrate piene notevoli che vanno dai 60 ai 90 metri di altezza. In particolare, il Gruppo Triestino Speleologi durante una punta all’interno dell’Abisso di Trebiciano è stato testimone dell’eccezionale piena, documentando con questo filmato l’avanzare delle acque che hanno raggiunto il livello di 92 metri sopra il normale corso del fiume:

Gallery:

Si ringraziano il Gruppo Triestino Speleologi e Marco Restaino della Societá Adriatica di Speleologia per la concessione dei filmati e delle foto.

ink utili, fonti e approfondimenti:
Primorske Novice Notiziario Sloveno
Pagina facebook Skocjan Caves Park Slovenia

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