Un 19enne dell’Indiana è stato dimenticato in grotta durante l’uscita di gruppo.

Gli accompagnatori, facenti parte di un gruppo speleologico universitario, hanno chiuso il cancello della grotta ignari che ci fosse ancora qualcuno dentro; il giovane che era rimasto indietro è sopravvissuto leccando le pareti della grotta per bere e gli involucri delle barrette energetiche su cui c’era ancora zucchero e piccoli avanzi.

E’ quanto successo a Lukas Cavar, durante una escursione alla Sullivan Cave, una quindicina di km a sud di Bloomington una settimana fa.

Impossibilitato ad usare il cellulare è sopravvissuto come ha potuto.

I suoi genitori sono professori di lingua dell’Università, e solo dopo che hanno denunciato la scomparsa del figlio qualcuno dei compagni si è ricordato che l’ultima volta che lo avevano visto era durante l’uscita in grotta.
Solo a quel punto, dopo 60 ore, due speleologi universitari (diffidate SEMPRE dei laureati) ipotizzando di non aver applicato tutte le procedure di sicurezza durante l’escursione, sono tornati in grotta e lo hanno trovato in prossimità dell’uscita chiuso dentro.

Il giovane aveva con se praticamente solo una busta di plastica, un casco e abbigliamento leggero. Ha provato a chiamare aiuto urlando,ma dalla strada sottostante non lo ha sentito nessuno, ha anche provato a forzare il lucchetto usando fermagli metallici ma certe cose funzionano solo sui film americani, quindi ha preso in considerazione di mangiare insetti vari che si trovano solitamente nelle zone di ingresso della grotta.

Sembra un film di Harry Potter, ma sta anche sul sito “Daily Mail” aspettiamo solo di essere smentiti da qualche sito antibufale…

Notizia originale:
http://www.dailymail.co.uk/news/article-4910722/Indiana-man-locked-cave-60-hours-forgotten-group.html

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