CERVINO CINEMOUNTAIN – INTERNATIONAL FILMFESTIVAL

Si inaugura domani la X. edizione del Cervino Cinemountain International Film Festival. Ricco il programma degli eventi e delle proiezioni in questo primo giorno di rassegna. A seguire il comunicato stampa di presentazioe e nel dettaglio il programma del giorno. Spero ti sia possibile una segnalazione. Su Picasa trovi anche le immagini, un’ampia galleria con le foto giorno per giorno per l’eventuale pubblicazione.

CERVINO CINEMOUNTAIN – INTERNATIONAL FILMFESTIVAL
25 – 29 luglio 2007

28 le produzioni in concorso, 4 i film fuori concorso

Il Festival più alto del mondo taglia il traguardo della Xª edizione e nell’occasione di questo anniversario significativo cambia veste e si ribattezza con il nome di CERVINO CINEMOUNTAIN – International Filmfestival, Breuil-Cervinia Valtournenche. Come tradizione l’iniziativa si svolgerà nei due principali paesi del comune di Valtournenche (Aosta) ovvero a Breuil-Cervinia presso il Cinema des Guides (via Carrel 32) e a Valtournenche nella Sala Congressi del centro polivalente (piazza del Mercato 4), dal 25 al 29 luglio 2007. Se la sua posizione geografica, si svolge a quota 2000 metri, gli vale il titolo di Festival più alto del mondo, la natura del suo programma e dei suoi intenti lo configurano come la più importante realtà interamente dedicata al cinema di montagna in Italia, insieme al Festival di Trento. Sin dalla prima edizione, nel 1998, è la montagna la vera protagonista della manifestazione, ma la montagna è anche il “pretesto” per affrontare tematiche strettamente correlate ad essa: l’ambiente, il clima, l’avventura, lo sport, la cultura e la storia. La manifestazione nasce inoltre con l’intento e l’ambizione di promuovere e divulgare film di difficile reperibilità nei circuiti canonici e che si distinguano per le loro caratteristiche di ricerca, qualità, innovazione. Per il contributo che ha apportato nel panorama dei festival cinematografici è stato affettuosamente ribattezzato dalla stampa l’Oscar del cinema di montagna. Strumento privilegiato per accedere ad opere che vengono poi proposte nella sezione GRAN PRIX del Festival è la International Alliance for Mountain Film, un organismo che annovera tra i suoi soci i 16 più importanti festival di montagna di tutto il mondo, tra cui Banff [Canada], Telluride e Taos [Usa], Poprad [Slovacchia], Teplice Nad Metuji [Repubblica Ceca], Trento [Italia], Les Diablerets [Svizzera], Autrans [Francia], Kendal [Gran Bretagna], Graz [Austria], Mosca [Russia] e Torello [Spagna]. Una giuria di prestigio, con nomi che appartengono al mondo del cinema e della montagna, assegnerà al migliore dei migliori il Gran Premio del CERVINO CINEMOUNTAIN. A questo si aggiungeranno premi per:

– il miglior lungometraggio a soggetto

– il miglior documentario di alpinismo

– il miglior cortometraggio

I film in concorso saranno in tutto 40, tutti proiettati a Valtournenche nella Sala Congressi in lingua originale con sottotitoli in italiano. A Breuil-Cervinia spetterà l’apertura del festival, un evento speciale ancora in fase di definizione. L’evento di chiusura è invece previsto nella suggestiva “piazzetta delle Guide”, storico luogo circondato da chiesa e municipio, sui muri del quale sporgono le targhe dedicate ai grandi alpinisti e alle personalità della Valtournenche. Altri eventi speciali saranno inseriti in un programma ricco di proiezioni perché il festival vuole essere soprattutto cinema. Visioni di montagna e di montagne. Il vedere quanto mai in montagna è essenziale, importante, proprio per le sfaccettature, per il punto di vista che cambia un profilo. Il festival cercherà di proporre e rispettare questa visione corale della montagna cercando di attingere i film più originali, più profondamente legati alla cultura “dell’altitudine”, non solo quella alpinistica, ma anche gli aspetti sociali legati appunto alla cultura, alle tradizioni, alla vita “tout court”. Anche in questo senso la Xª edizione del festival continuerà sulla linea già intrapresa da anni di riproporre i classici “nascosti” della cinematografia di montagna, film che la voracità della macchina televisiva ha già da tempo scartato o digerito, relegandoli in un limbo senza tempo dove pochi ormai osano avventurarsi. Invece è proprio bello rivederli interamente sul grande schermo, in tutto il loro candore “d’antan”, assente nella frenesia del vedere contemporaneo.

Tutte le proiezioni sono a ingresso gratuito. Orari delle proiezioni pomeridiane a partire dalle ore 14 mentre quelle serali iniziano alle 21 .

Il festival è organizzato dall’Associazione Culturale Strade del Cinema in collaborazione con i Comune di Valtournenche e Assessorato al Turismo, Sport, Commercio e Trasporti della Regione Autonoma Valle d’Aosta. Il Festival è diretto da Luisa Montrosset e Luca Bich, il Presidente è Antonio Carrel, guida alpina tra le più famose del mondo e memoria storica della rassegna.

Ma il festival è anche “non solo festival”. In concomitanza con la settimana della rassegna il comprensorio turistico offrirà infatti per i più attivi la possibilità di praticare gli sport di e in montagna: sci, trekking, arrampicata sportiva (su artificiale in caso di pioggia), alpinismo, golf, equitazione . Il Consorzio Turistico potrà soddisfare ogni richiesta d’informazione o curiosità e si trova in via Guido Rey, 17 11021 Breuil-Cervinia (AO) – tel. 0166/940.986).

Informazioni relative al Festival:

329/902.33.42 – 0165/060.106 – Sito Internet www.cervinocinemountain.it

La galleria fotografica del Festival, con immagini in alta definizione, può essere scaricata all’indirizzo http://picasaweb.google.com/cervinocinemountain/CervinoCinemountain2007

Mercoledì 25 luglio

Valtournanche > Centro Polivalente – Espace Montagne – ore 12

Inaugurazione dello spazio Libreria della Montagna, emeroteca. Videoteca, esposizione fotografica, saletta delle conferenze stampa, megaschermo sospeso per proiezioni non stop, diffusione musicale, muro artificiale d’arrampicata

Presentazione de ” Il trofeo Mezzalama” – Casa Editrice Lerch

A cura di Davide Camisasca

Il Mezzalama, la maratona del Rosa in fotografia. Un viaggio nel viaggio, in cui il Trofeo sci-alpino è un fine ma è anche un pretesto dietro al quale troneggia, maestoso, l’incanto del Rosa. Una cavalcata in sci e pelli di foca, la più antica del mondo, da Cervinia a Gressoney: nato nel 1933 ad opera dello Ski Club Torino, il Trofeo Mezzalama è storia ed epica; vi prendono parte centinaia di concorrenti da tutto il mondo, suddivisi in cordate da tre. Lo raccontano le immagini di Davide Camisasca, guida alpina e fotografo specializzato, che ha allestito importanti mostre personali a Ginevra, Trento, Torino, Aosta e realizzato reportages fotografici per innumerevoli riviste di viaggi, montagna e avventura. Ha pubblicato libri fotografici e titoli importanti su diversi aspetti paesaggistici e architettonici del territorio valdostano: si segnalano in particolare Atlante orografico del Monte Bianco, Gran Paradiso, Oltre i 4000, Monte Rosa 360°, Profili di Luce.

Auditorium – ore 14/18,30

Behzad’s last journey di John Murray, Irlanda, 2004, video, 57min. (Grand Prix)

Gran Premio al Festival di Tegernsee (Germania) e al Lessinia

Un viaggio senza precedenti in uno dei luoghi più segreti del mondo seguendo Behzad, un anziano pastore Qashqa’i, nell’annuale transumanza con i suoi animali verso l’Iran. Ogni primavera, abbandonati i pascoli invernali, Behzad e il suo popolo di nomadi intraprendono una estenuante camminata di cinque settimane percorrendo 500km per raggiungere i pascoli estivi. I Qashqa’i sono gli ultimi nomadi che abitano le montagne dell’antica Persia, nel Sud Ovest dell’Iran. Di quella che un tempo era la più grande popolazione nomade del mondo, Behzad ora è rimasto uno degli ultimi testimoni di una vita scomparsa. E’ lui stesso , giunto alla destinazione del suo faticoso viaggio, insieme con le due giovani figlie, che sarà l’ultimo per lui.

John Murray è laureato in biologia marina e ha lavorato anche come giornalista, fotografo subacqueo e ricercatore. Reporter per l’emittente RTE, in Irlanda, nel 1992 realizza il suo primo film seguendo una spedizione irlandese oltre gli 8000 metri sull’Himalaya. Con la sua casa di produzione, la Crossing the line, ha realizzato documentari sui luoghi più remoti ed inaccessibili della terra.

The Queen of Trees di Mark Deeble e Victoria Stone, Gran Bretagna/Kenia, 2006, Video, 52min. (Grand Prix)

Soggetto, regia e fotografia Mark Deeble e Victoria Stone, montaggio David Dickie, musica Guy Michelmore, produzione Flat Dog Productions.

Gran Premio al Festival di Telluride 2006

L’eccezionale storia di un albero di fico e lo speciale rapporto che ha con un minuscolo insetto. Il loro straordinario rapporto è una vetta di co-evoluzione e la base di una complessa rete di dipendenza che supporta animali dalle formiche agli elefanti. Ogni fico è un microcosmo, un ambiente di scena per la nascita, il sesso e la morte, poiché i minuscoli insetti lottano contro i predatori ed i parassiti per adempiere la loro missione. E’ una delle più sorprendenti storie nel mondo naturale, un racconto di fascino e dramma.

Mark Deeble e Victoria Stone lavorano da anni nella produzione, direzione e scrittura di film documentari: hanno fondato la loro società nel 1985. Le loro srorie e le loro immagini hanno affascinato milioni di telespettatori sulla BBC. Le loro produzioni hanno ottenuto un centinaio di riconoscimenti in tutto il mondo. Si sono sposati nel 1992 ed ora vivono tra l’Africa e la Cornovaglia con i loro due figli. Innumerevoli i film dei quali ne riporteremo qui di seguito solo alcuni: Mzima: haunt of the riverhorse (2001), Tale of the tides (1998), A little fish in deep water (1996), The tides of Kirawira (1994), Devilfish (1992), Sunlight and shadow (1991), Here be dragons (1990), Valley beneath the sea (1985).

Light of the Himalaya di Michael Brown, USA, 2006, video, 64min. (Grand Prix)

Gran Premio al Festival Poprad

E’ una storia di montagne e di umanità insieme quella che il premiatissimo regista americano Michael Brown ci racconta: ai piedi delle più alte vette della terra vive una popolazione affetta da una epidemia che colpisce la cataratta, un processo di progressiva opacizzazione del cristallino che impedisce alla luce di filtrare propriamente causando una progressiva cecità. Un gruppo di medici e di alpinisti della North Face Team cerca di unire gli sforzi per riuscire a debellare il male. Il film segue meticolosamente il lavoro costante di questi medici volontari del Himalayan Cataract Project e la conquista simultanea di un gigante himalayano di 8.000 metri.

Michael Brown, autore di numerosi film, è un pioniere di documentary avventurosi per I quail ha ricevuto decine di riconoscimenti, inclusi tre Emmys awards da ben cinque nominations, premi dedicati alla produzione televisiva Americana. Nel 1992 fonda la Serac Adventure Films. La sua tenacità lo ha portato a salire per tre volte l’Everest in una delle quali ha filmato l’alpinista cieco Erik Weihenmayer nella sua storica scalata. Il film, Father than the eye can see (2003), è stato il primo ad aver utilizzato telecamere HD a quelle altezze. Ha collaborato con National Geographic Television, NBC, CBS, ABC, ESPN, OLN the BBC, Rush HD e Discovery Channel.

Valtournanche > Centro Polivalente – Espace Montagne – ore 18,30

Incontro con Michael Jacobe e presentazione dei libri Il Picco Glorioso. Ascensioni al Monte Disgrazia di membri dell’Alpine Club di Edward S.Kennedy e dalla foresta bavarese di Adalbert Stifter. Presenta Carlo Caccia con Ezio Marlier.

Breuil-Cervinia РCin̩ma des Guides Рore 21,00

50° Anniversario della Spedizione Monzino al Cerro Paine – Patagonia.

Incontro con i protagonisti: Jean Bich, Leonardo Carrel, Pierino Pession, Piero Nava con l’ospite d’eccezione Cesarino Fava.

Cerro Paine. Vittoria Italiana di Piero Nava, Italia, 1958, 16mm, 70min.

In quasi due mesi di assedio ed in condizioni atmosferiche avverse, la spedizione Monzino, composta dalle Guide del Cervino, Toni Gobbi di Courmayeur e Piero Nava, vince il Cerro Paine e la omonima Torre Nord nella lontana Patagonia, all’estremo limite meridionale dell’America Latina. “In un accecante bianco scenario raggiungono la cresta formata da grandi blocchi rotondeggianti di ghiaccio friabile. Essi seguono i capricci di quelle gobbe, si calano a corda doppia, salgono il pendio opposto, poi dinnanzi a loro c’è solo il cielo: è la vetta! Sono le 4 del pomeriggio del 27 dicembre 1957, il primo giorno senza vento dopo un mese di assedio “. Così un aulica voce narrante, ancora figlia suo malgrado di un cinema dell’eroismo, descrive la prima conquista della spedizione Monzino al Gruppo del Paine nell’inverno 57/58 dalle due cordate Jean Bich/Leonardo Carrel e Camillotto Pellissier/Toni Gobbi/Pierino Pession. Di lì a poco, in un simbolico 17 gennaio 1958 (Sant’Antonio patrono di Valtournenche) la spedizione conquista la Torre Nord. Il film descrive con quei dettagli minuziosi, teneri perchè di un documentarismo che non ci appartiene più, l’epopea di un mecenate d’altri tempi e dei suoi eroi intenti in una delle innumerevoli spedizioni che hanno calcato le terre di tutto il mondo.

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