E’ morto Giovanni Badino. Oggi è’ il 5 Maggio della Speleologia
Con immenso dolore annunciamo della morte di Giovanni Badino.
Giovanni Badino è morto oggi pomeriggio nella sua casa di Monmartino.
La Speleologia piange uno dei suoi figli più grandi.
Perdiamo un mostro sacro, una enciclopedia vivente in continuo aggiornamento, alla ricerca di spiegazioni semplici a problemi complessi.
Perdiamo un esploratore a 360 gradi, un divulgatore, un conoscitore delle grotte e degli speleologi.
Libri, articoli, esplorazioni, divulgazione, soccorso. Non è facile riassumere la biografia di un uomo così grande.
Resta l’uomo, immensamente grande, che lascia un vuoto altrettanto grande, incolmabile, nella testa e nel cuore.
Naica, Glaciologia, esplorazioni in ogni parte del mondo, CAI, SSI, La Venta. Oltre ai libri, centinaia di testi e tesi sparsi qua e la tra dropbox e speleoit.
Le grotte sono più buie oggi. E’ il 5 Maggio della Speleologia
Ciao Giovanni, mi hai indicato la Via per l’Assalto Al Cielo.
Ti sia lieve la terra e ti illumini la nostra piccola luce.
Un abbraccio a quelli che gli hanno voluto bene.
Andrea
Ciao Giovanni, mi hai insegnato a PENSARE da speleo, te ne sarò grato per l’eternità.
to non l’ho conosciuto di persona (e me ne dolgo) ma ho sentito parlare talmente, di lui, che è come se l’avessi visto.
Sicuramente oggi la speologia ha perso una stalittite che si è fusa con una stalagmite ed ha formato una COLONNA
Giovanni, Amico e caro Maestro; varie esplorazioni, moltissime riunioni e una spedizione insieme. Una mente in fermento continuo, sempre a cercare di inventare nuove soluzioni e nuove tecniche per migliorare la progressione nel mondo sotterraneo. Nella roccia e nel ghiaccio. Sempre a cercare nuove concetti per descrivere il mondo sotterraneo e noi, suoi frequentatori.
Un grande esempio per ogni scienziato.
Dopo il suo primo viaggio in Antartide, anche un nuovo Giovanni era nato. La luce lo aveva davvero cambiato; a detta delle sue stesse parole, la realtà che più l’aveva colpito in Antartide era luce.
Massimo studioso contemporaneo della Meteorologia Ipogea ha dato le risposte fisiche e matematiche che ancora mancavano per descriverne i fenomeni.
Ha messo a punto, fra le molte invenzioni, un metodo razionale per udire il suono delle Grotte, facendole “suonare”… così diceva lui. Un metodo che voleva essere, oltre che descrittivo, esplicitamente esplorativo, con una visione che ha portato noi tutti avanti di decenni nel futuro dell’esplorazione,
Buon viaggio Giovanni! sono sicura che mapperai qualche zona interessante dell’aldilà, brunendo il bianco dell’inesplorato.. Come piaceva a te. T’ho voluto un monte di bene
Una grande stella sale in cielo per illuminarci nel buio degli abissi…ciao Giovanni….grande amico di tutti