Notizia di Michele Tommasi

Giornale di Vicenza di Mercoledì 12 Marzo 2003



Speleologia

Nuova impresa del sub lombardo nella celebre cavità naturale

Nel cuore della Valbrenta

Casati a 162 metri di profondità nel Subiolo

di Renato Pontarollo

La speleologia subacquea compie nella Valle del Brenta un altro balzo in
avanti nel campo delle esplorazioni e delle ricerche scientifiche. Nella
cavità sommersa del
laghetto del Subiolo, a Valstagna, Luigi Casati di Lecco,
notissimo speleosubacqueo a livello internazionale, è sceso alla profondità
di 162 metri. È soddisfatto di questa operazione condotta a buon fine in
assoluta sicurezza, lui che alla Valle del Brenta è particolarmente affezionato
perché in uno spazio assai ridotto presenta quattro risorgive tra le più
importanti d’Italia (Grotta Parolini e Covol dei Veci ad Oliero, Subiolo
e Fontanazzi di Solagna) e ancora una volta Casati è protagonista di un’esplorazione
di primissimo piano, questa volta a scopo scientifico. Il cuore della speleologia
in Italia è proprio qui, racchiuso in un fazzoletto di Valbrenta, tra il
Subiolo, una sorgente valchiusana che si trova un paio di chilometri a nord
di Valstagna, i due sifoni di Oliero e le risorgive dei Fontanazzi, alle
pendici del Grappa in territorio di Solagna. In questa operazione subacquea
erano direttamente coinvolti il Gruppo grotte “Giara Modon” di Valstagna
e Luigi Casati che poteva contare su una équipe internazionale di subacquei,
tra i quali spicca quel Jean Jacques Bolanz, svizzero, che lo speleosub
di Lecco considera il suo maestro. Scopo dell’operazione, dopo alcune verifiche
sullo stato di sicurezza della grotta, quello di effettuare una serie di
ricerche scientifiche. Sono stati raccolti, infatti, diversi depositi della
grotta a varie profondità, il che – come ha osservato lo stesso Casati –
lo ha costretto a spingersi a grande profondità. Sono stati campionati depositi
di argille e sabbie della grotta sommersa e i risultati delle analisi saranno
successivamente resi noti. Scopo fondamentale dell’operazione una serie
di verifiche sul comportamento del corpo umano ad alte profondità in grotta.
L’immersione scientifica è stata seguita, passo passo, dalle riprese subacquee
di Roberto Rinaldi che, l’anno scorso nella Grotta Parolini di Oliero, ha
effettuato un eccezionale servizio fotografico per la rivista Focus. Rinaldi,
dodici anni a bordo come fotografo ufficiale di Jacques Cousteau, commenta:
«Con Cousteau ho girato il mondo vivendo un’avventura irripetibile, ma anche
quest?esperienza è stata davvero eccezionale!». Foto e filmati delle riprese
subacquee entreranno in un programma scientifico di una rete Rai. Oltre
al ruolo particolarmente prezioso condotto dall’elvetico Bolanz, sempre
all’altezza della situazione, occorre sottolineare in questa operazione
scientifica il supporto fornito dalla società bergamasca Utengas che ha
fornito gas e miscele e la veneziana Aquatica che ha messo a disposizione
varia attrezzatura subacquea. Il gruppo grotte “Giara Modon” di Valstagna
ha assicurato il consueto supporto logistico, grazie alla disponibilità
del presidente Ennio Lazzarotto che ha ospitato gran parte degli addetti
ai lavori ed alla preziosa collaborazione di alcuni locali, tra i quali
si sono distinti Gellio ed Eliano Costa.



E’ comunque opportuno ricordare che le immersioni presso la Grotta dell’Elefante
Bianco sono ancora oggi vietate da un’ordinanza del Sindaco di Valstagna
Benito Sasso. Permessi particolari vengono rilasciati solo ad equipe speleosubacquee
molto qualificate.



Per la speleologia Subacquea in Itlai si può fare riferimento a questo link.

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