Il volume è già accessibile sul sito della CGEB (http://www.boegan.it/fileadmin/user_upload/upload/pdf/ATTI_E_MEMORIE_PDF/VOLUME46/atti_e_memorie_46_web.pdf) e a breve andrà in stampa. 160 pagine, completamente illustrato, otto articolo scientifici, complessivamente una ventina gli autori. Nella sezione Atti, un riassunto dell’attività nell’anno 2015 a firma del Presidente Spartaco Savio.

Gli articoli:

1) Di Barbara Grillo e Carla Braitenberg (Dip. Di Matematica e Scienze della Terra – Univ. Di Trieste):
Monitoraggio delle acque di fondo del Bus De La Genziana (Pian Cansiglio, Nord-Est – Italia).

Vengono presentati i risultati del monitoraggio delle acque di fondo del Bus de la Genziana (1000VTV) eseguito da marzo 2013 a dicembre 2014 in un sifone ubicato a 587 m di profondità. E’ accertata una relazione diretta tra i segnali impulsivi registrati dai pendoli geodetici installati a 25 m di profondità e gli innalzamenti di acqua nel sifone e un tipo di dinamica che permette di comprendere come i circuiti idrici ipogei siano altamente conduttivi, come già ipotizzato dalle registrazioni clinometriche ampliando la conoscenza della complessa idrogeologia del Cansiglio.

2) Di Fabio Feresin, Augusto Diqual, Antonio Giacomin (CGEB):
The Galleries of Palmanova (Friuli-Venezia Giulia, NE Italy)

Atti e Memorie” propone in versione integrale in lingua inglese, con abstract anche in italiano, il lavoro sulle esplorazioni e rilievi nelle gallerie della fortezza veneziana di Palmanova, presentato da Augusto Diqual, Fabio Feresin ed Antonio Giacomin, soci della Commissione Grotte Eugenio Boegan – S.A.G. Sez. C.A.I. di Trieste, al I Congresso Internazionale di Speleologia in Cavità Artificiali “HYPOGEA 2015”.

3) Di Giovanni Badino (Dip. Di Fisica – Univ. Di Torino e La Venta – Esplorazioni):
Il vento ipogeo: una storia delle prime osservazioni “Questo, chi move? Non è quaggiù ogni vapore spento?..”

Una serie di coincidenze, tra le quali una serie di fenomeni sotterranei nella zona di Cesi (Umbria), ha portato alla “scoperta” di citazioni riguardanti la presenza di correnti d’aria in grotte e in miniera nei secoli passati. In particolare Agricola nel suo “De Re Metallica” descrive accuratamente, senza interpretarle, le correnti d’aria in miniera, mentre nel XVII secolo Kircher ed Herbinius descrivono quelle che fuoriescono da una serie di grotte sul “Monte Eolio), nell’Italia Centrale e ne tentano fantasiose interpretazioni in un quadro di fisica aristotelica. Solo a metà del XVIII secolo il naturalista russo Lomonosov riprende queste citazioni e ne interpreta correttamente il motivo.

4) Di Johannes Mattes (Department of History, University of Vienna):
Early efforts in the Musealization of Cave Research-exemplified by the Speleological Meseum in Linz (1912-1917).

Le recenti realizzazioni museali delle scoperte e delle ricerche nel campo della speleologia mondiale viste analizzando lo storico esempio del Museo Speleologico di Linz (1912-1917). Un quadro raro di un poco conosciuto aspetto della speleologia austriaca.

5) Di Mario Parise, Gianni Campanella, Francesco Lovergine, Gaetano Proietto, Giampaolo Pinto (CNR-IRPI, Via Amendola 122-I, 70126, Bari e Gruppo Puglia Grotte (Castellana-Grotte, Bari):
La grotta di Abate Eustasio (PU 1789) nel contesto dell’area carsica di Largo Porta Grande a Castellana – Grotte (Murge – Puglia).

La recente scoperta di una nuova cavità nella zona di Largo Porta Grande a Castellana-Grotte (Murge Basse, Puglia) consente di rivisitare i caratteri carsici di quella che è la zona topograficamente più depressa del territorio castellanese, anche alla luce della storia dei rapporti tra uomo ed eventi naturali in ambiente carsico.

6) Di Benedet M., Lenaz D., Merlak E., Velicogna M. (Dip. di Matematica e Scienze della Terra dell’Univ. Di Trieste, S.A.G., CGEB):
Caratterizzazione delle concrezioni quarzose di cinque giacimenti del Carso classico presso Trieste.

Un’indagine sulle caratteristiche delle concrezioni quarzose presenti in cinque giacimenti nel Carso triestino. Sono state eseguite analisi difrattometriche, granulometriche e micromorfologiche. Un fenomeno complesso, poco indagato.

7) Di Pino Guidi e Elio Polli (CGEB):
Carlo Zirnich ed il suo contributo alla speleobotanica.

Un profilo biografico di Carlo Zirnich – Ziri (Pirano 1885 – Gorizia 1978), botanico attivo dal 1900 al 1968 che ha realizzato un erbario di oltre 30.000 piante raccolte nel Friuli Venezia Giulia, nella Slovenia e nella Croazia (poi donato al Civico Museo di Storia Naturale di Trieste), con una rassegna sul suo contributo agli studi speleobotanici.

8) Di Demagoj Korais, Carla Breitemberg, Giogo Poretti e Tommaso Pivetta (Dip. di Fisica e Dip. Di Matematica e Geoscienze dell’Univ. Di Trieste):
Misurazioni di gravità e relative analisi dati della “Grotta Impossibile” – Carso triestino.

Con questo lavoro, scientificamente rilevante, si ha una conferma che l’indagine gravimetrica è un valido, affidabile strumento per l’individuazione di cavità carsiche, quando queste sono di rilevanti dimensioni e sufficientemente prossime alla superficie.
Un ottimo accordo strumentale e topografico è stato ottenuto tra i dati del gravimetro utilizzato e le simulazioni strutturali e geometriche utilizzate considerando come contributo di “vuoto” quello della sola Grotta Impossibile o di Cattinara (Carso triestino).

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