Nel 1830 l’archeologo irlandese Edward Dodwell in visita all’antica città di Alba Fucens, l’antico insediamento degli Equi posto ai piedi del Monte Velino, descrisse di aver trovato un’antica cloaca “dentro tutta costrutta a poligoni di sei piedi di altezza e larga più di tre”. Il condotto venne segnalato nel 1836 anche da Carlo Promis ritenendo il manufatto essere una strada sotterranea o via di fuga. Ricerche speleologiche all’interno del cunicolo sino ad oggi non erano però mai state effettuate. Il Gruppo Speleo Archeologico Vespertilio a seguito di alcune indagini effettuate lungo la Valle del Salto nel territorio degli Equi ha deciso di rintracciare ed esplorare il condotto descritto dal Dodwell. Con l’autorizzazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, gli speleologi sabini, accompagnati all’ingresso del cunicolo da Romolo De Blasis e Daniele Cipriani della “Cooperativa Alba Fucens”, si sono inoltrati all’interno della cloaca per oltre 400 metri. Il condotto è alto 1,90 e largo 0,90 ed è interamente costruito in grossi blocchi di pietra (opus poligonale). Per la prima volta è stata redatta una documentazione scientifica comprensiva di foto e rilievi del manufatto sotterraneo. Si tratta di un’opera notevole unica nel suo genere che per tecnica costruttiva ha resistito ai numerosi terremoti che si sono verificati nei secoli nella piana del Fucino e la cui datazione potrebbe far riferimento all’insediamento originario degli Equi. Nei prossimi mesi sono previste nuove indagini all’interno della cloaca e una mostra fotografica divulgativa sui monumenti sotterranei nel territorio abitato dagli Equi curata dall’Associazione di volontariato”valledelsalto.it” sotto la direzione dell’Ing. Cesare Silvi e la collaborazione del Gruppo Vespertilio e della Cooperativa Alba Fucens. Nella mostra saranno esposte anche le foto del cunicolo di Monte Frontino, oggetto di un convegno tenutosi a marzo e organizzato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio. Al progetto di studio prenderanno parte, non solo archeologi e geologi del GruppoVespertilio ma anche gli speleologi napoletani de “La Macchina del Tempo” a cui sarà demandato il compito di realizzare foto digitali in 3D degli antichi ipogei di Alba Fucens.

 

http://www.speleovespertilio.it/novita.htm

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