Nessuno avrebbe scommesso sulle possibilità di superare il lago terminale a 300 metri di profondità per proseguire le esplorazioni in ambienti aerei del sistema carsico nella “Davorjevo Brezno”, la grotta slovena scoperta nel 2008. Alcuni speleologi della Commissione Grotte “E.Boegan” insieme ai colleghi sloveni, con una risalita prima del lago scoprono un passaggio che apre la via a zone della grotta mai esplorate, documentando i nuovi ambienti con foto mozzafiato.

Fossile prima del P.38 (foto I. Ardetti)
Fossile prima del P.38 (foto I. Ardetti)

Rodik, Slovenia – Nella grotta “Davorjevo Brezno”, alcuni membri della Commissione Grotte “E. Boegan” CAI Trieste, insieme a speleologi di Lubjana e Koper , hanno scoperto l’accesso a zone fossili con radicate testimonianze di estese attività freatiche, grazie all’individuazione di una risalita posta circa 80 metri prima del lago finale a 300 metri di profondità. La cavità si apre nel territorio del Comune di Hrpelje-Kozina, vicino al confine di stato con l’Italia e a 15 chilometri dalla città di Trieste.

A partire dal 2018, con quattro punte esplorative, seguendo una vena d’acqua attiva, gli speleologi hanno attrezzato e superato un traverso di 60 metri e con un ultimo slancio verso l’alto di ulteriori 20 metri, hanno raggiunto l’apice della struttura di un canyon sotterraneo, 70 metri al di sopra del livello dell’acqua.

Seguendo percorsi fossili in galleria e scendendo un’ulteriore verticale di 38 metri, impostata su di un’ampia frattura N-S, sono poi arrivati in antichi ambienti: camminando attraverso una china detritica sabbiosa, hanno varcato una vasta sala di crollo alla base della quale hanno ritrovato il fiume, placido e quieto.

Galleria freatica laterale al corso principale (foto I. Ardetti)
Galleria freatica laterale al corso principale (foto I. Ardetti)

Gli esploratori hanno così seguito il percorso per 250 metri in stupendi ambienti acquatici, tralasciando gallerie fossili laterali, sino ad un’impenetrabile frana di blocchi, che hanno bypassato con una risalita di 10 metri; nella grande sala soprastante la frana, una china di circa 100 metri riporta al tumulto delle acque, viste in lontananza ma non raggiunte.

Di nuovo sull'acqua (foto I. Ardetti)
Di nuovo sull'acqua (foto I. Ardetti)

Per tutta la fase esplorativa hanno lavorato Louis Torelli, Riccardo Corazzi, Marco Armocida, Igor Ardetti, Domagoj Korais e Lorenzo Marini per la CGEB Trieste; dalla Slovenia sono intervenuti Miha Staut (Jamarski klub Železni?ar Ljubljana) e Rok Stopar (Jamarsko društvo Dimnice Koper).

Tratto della galleria di bypass (foto I. Ardetti)
Tratto della galleria di bypass (foto I. Ardetti)

La grotta “Davorjevo Brezno” è stata scoperta nel 2008, le successive esplorazioni avevano portato alla scoperta di altri estesi rami e all’ ’inizio di alcune osservazioni scientifiche, con una immersione al lago terminale di -300 metri svolta nel febbraio del 2014 dallo speleosub sloveno Matej Mihailovski.

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