A distanza di più di un secolo dalle prime esplorazioni nel Carso alla ricerca del percorso del fiume Timavo, quando la speleologia diventava quello che è oggi, poche volte il Timavo si è concesso agli esploratori.
Nel tratto sloveno nei pressi di Sesana, la scoperta della maxi grotta: «Sul fondo il Timavo»

L’annuncio dato dagli speleologi del gruppo “Explorer”. La prima ricerca 15 anni fa. Il pozzo è profondo 250 metri

Sensazionale scoperta dei componenti del gruppo speleologico sloveno “ŠD Explorer” avvenuta per caso, grazie anche all’intuizione del padre di Niko Luin, lo speleologo che domenica scorsa si è calato nella “nuova” grotta assieme ai suoi compagni. Ben quindici anni fa, infatti, durante il periodo natalizio mentre il genitore passeggiava nell’area del ritrovamento sentì una sorta di fischio nel sottobosco.
Riuscì a identificare il posto, un buco nella terra tra un gruppo di rocce carsiche. Chiaro segnale che quello era l’imbocco di una grotta. Immediatamente e per due settimane iniziarono a scavare in cerca della cavità, ma senza alcun risultato. Tutti scordarono l’accaduto tranne Niko che, come raccontano le Primorske Novice, lo scorso Natale assieme ai suoi amici ha rincominciato nuovamente le ricerche della grotta nello stesso punto in cui aveva iniziato suo padre.

Leggi tutta la notizia sul sito della Federazione Speleologica Regionale Friuli Venezia Giulia:
http://www.fsrfvg.it/?p=5917

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