Viene proprio dalla speleologia un importante contributo alla ricostruzione storica di uno tra i più importanti episodi dell’impresa coloniale italiana. Attraverso un libro edito dal CERSAIAC (Centro Ricerche e Studi sull’Ambiente, gli Ipogei e la Acque Carsiche), il nostro collega Gian Paolo Rivolta cerca infatti di far luce sulla battaglia alla Grotta del Ribelle in Etiopia, pubblicando i risultati della sua ricerca speleologica e storica frutto di due spedizioni, condotte nel gennaio e nel febbraio 2009 nello Stato Federale etiopico di Amhara.

E’ l’aprile del 1939 e nella “Amategna Washa” (la “Grotta del Ribelle”) ci sono un migliaio di partigiani etiopi che vi si sono rifugiati per opporre resistenza all’assedio delle truppe italiane comandate dal Tenente Colonnello Gennaro Sora. In quella che è una vera e propria grotta-fortezza naturale ci sono uomini armati ed organizzati, ma anche donne, bambini e ragazzi fuggiti dal soprastante villaggio di Zeret.

Dopo quasi due settimane di combattimento gli italiani, non riuscendo ad ottenere risultati, optano per l’impiego dell’iprite, una delle prime “armi chimiche” della storia bellica mondiale. L’effetto vescicante delle sue gocce è immediato e mortale su chi ne viene colpito direttamente, eppure la sostanza, fatta schizzare con l’esplosione di piccoli fustini appesi fuori della bocca d’ingresso della grotta, non produce una subitanea sconfitta dei ribelli etiopi perché riesce a penetrare solo di poco nella caverna. La resa infatti arriverà solo dopo due giorni dall’attacco chimico italiano e riguarderà la quasi totalità dei rifugiati. La causa sarà da ricercarsi nella contaminazione da iprite dell’acqua della vasta pozza sotterranea che dissetava gli assediati e che diventò imbevibile. Di quelli che si arresero quasi 400 tra donne, bambini e ragazzi verranno lasciati liberi, mentre per gli altri, ovvero per gli uomini, ci sarà la morte per fucilazione.

A distanza di oltre 70 anni, Gian Paolo Rivolta è riuscito a ritrovare alcuni sopravvissuti etiopi di quell’evento e coloro che, attraverso i racconti dei propri cari ormai scomparsi sono diventati tra i pochi custodi di una memoria storica che merita di essere riscoperta e tramandata. Sono queste preziose testimonianze e le ricerche speleologiche condotte nella Grotta del Ribelle nelle due già citate spedizioni ed aver permesso di ricostruire gli episodi e trovare i motivi della resa dei ribelli etiopi, andando a completare e rivalutare la lacunosa e parziale storiografia precedente.

Per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ecco dunque un libro per riscoprire una fetta spesso trascurata della nostra storia, attraverso un testo argomentativo e divulgativo arricchito da una colorita narrazione delle mille vicissitudini vissute dall’Autore varesino nella terra dei grandi canyon del Corno d’Africa.

Il libro è intitolato “La battaglia alla Grotta del Ribelle di Zeret (Etiopia) nell’aprile 1939 – Un episodio di guerra del Tenente Colonnello Gennaro Sora nel Corno d’Africa”, autore Gian Paolo Rivolta, edizione CERSAIAC 2011. Chi fosse interessato può contattare l’Associazione No-Profit CERSAIAC, via Val di Rame,4 – 22070 Binago (CO), mail : cersaiac11@virgilio.it, o  richiederlo alla Libreria Carù, piazza Garibaldi, 3 – 21013 GALLARATE (VA) – libri@caru.com tel. 0331-776122.

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