Fare speleologia è come entrare in una biblioteca sconfinata dove potrai stare quell’unica notte.
Sei solo, libero di decidere cosa fare. Ti aggiri per infinite stanze, da uno scaffale all’altro, osservi le coste, i titoli, noti certi caratteri bizzarri. Sfogli qualcosa, leggi qua e là, rimetti a posto per sempre libri che ti hanno attratto per un attimo.

Il tempo passa, devi decidere come passare le ultime ore. Devi trovare il senso della tua presenza nella Biblioteca. Forse dovevi trovare un certo testo. Magari era quello che hai appena sfogliato, ma può darsi che la chiave per capirlo sia nel prossimo, chissà.
Corridoi infiniti, mai percorsi, carichi di libri, si estendono in ogni direzione, e l’alba ormai è vicina.

Giovanni Badino

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