Una pubblicazione a cura di ricercatori del Kew Royal Botanic Gardens (mezz’oretta da Londra centrale) insieme all’istituto botanico di Guangxi e pubblicato recentemente sul giornale scientifico PLOS ONE è stato settimana scorsa ripreso anche da Go-Kunming (sito della provincia di Yunnan – Cina centro-meridionale).
Con uno studio durato cinque anni dal 2009 al 2014 e la perlustrazione di più di sessanta grotte nelle provincie di Guangxi, Guizhou e Yunnan i ricercatori hanno scoperto 418 specie di piante vascolari; stimano che in tutta la regione le specie totali si aggirerebbero tra le 500 e le 850.
Una delle considerazioni riportate da GoKunming è che dall’esito delle ricerche si è anche concluso che alcune piante possono realizzare la fotosintesi con livelli di luce molto più bassi rispetto a quanto ipotizzato inizialmente.
L’articolo di Go – Kunming è qui.
La pubblicazione su PLOS ONE invece è qua; segue un estratto dalle sue conclusioni.

La diversa flora vascolare documentata pare sia fortemente dominata da specie forestali carsiche. Ciò fa pensare che essa sia derivata da, e allo stesso tempo sia una reliquia di, una vegetazione ormai in gran parte assente.
La grossa perdita di tale vegetazione si attribuisce ai periodo del cosiddetto “Grande balzo in avanti” (1958 – 1962) e della Granze Rivoluzione Culturale Cinese (1966 – 1976) del XX secolo. Per questo si ritene che questa flora abbia un valore significativo per la conservazione della diversità delle specie nella Cina meridionale e che necessiti di protezione dal turismo e dall’agricoltura.

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