Leggo sul sito “GOMARCHE.IT” che secondo alcuni sondaggi e statistiche è in crescita il turismo speleologico alle Grotte di Frasassi.

Questo è l’articolo: http://www.gomarche.it/notizia.php?id=27130 del 27 settembre che dice: “Alle Grotte prende quota una nuova forma di turismo di qualità, che avvicina alla natura nel suo più totale rispetto: è quanto emerge da una prima analisi effettuata dalle Grotte di Frasassi sulle visite totalizzate ad oggi dall’inizio del 2006.”

Dissento totalmente con l’autore dell’articolo, non sui dati, cioè che 1500 persone nel 2006 hanno pagato per fare un giro di 1,5 km in 73 minuti (c’e’ scritto proprio così, che tristezza… ) ma dissento su quello che loro continuano a chiamare turismoo speleologico e che io chiamo soltanto “luna park in grotta”.

Lo speleologo studia le grotte, o almeno dovrebbe farlo. Io in quanto speleologo da 16 anni qualche volta ho anche studiato qualche grotta, se non altro l’ho esplorata, misurata, rilevata, accatastata, ho cercato di capire come si è sviluppata, ho anche fatto i miei casini disostruendo una strettoia ventosa e oggi sono talmente consapevole da pentirmene. Io sono uno speleologo e forse in Italia ce ne sono molti. Di tutti gli speleologi italiani, però, sono sicuro che NESSUNO fa parte di quei 1500 turisti che hanno pagato per fare la traversata in 73 minuti netti (che tristezza…).

Sono sicuro, perchè da buon speleologo accorto un anno fa avevo avuto l’idea di fare una uscita a Frasassi, una uscita speleologica ovviamente, anche se era solo la traversata Fiume/Vento, chiedendo le modalità di ingresso a quelli che gestiscono le grotte.

La solerte amministrazione (che tristezza) mi ha invitato a prendere visione del regolamento di accesso alla grotta da parte degli speleologi, che impone regole medioevali.

Bisogna essere accompagnati da un gruppo appartenente alla Federazione Speleologica Marchigiana, i gruppi non devono essere superiori, mi sembra, a nove persone, mi sembra, di queste persone, il rapporto di iscritti alla federazione / speleologi non appartenenti alla federazione, deve essere di 2 a 1, praticamente se partiamo in 4 da Narni, un’ora di macchina soltanto, uno rimane matematicamente fuori dai giochi perchè in più di 3 è matematicamente inpossibile andare, sempre che si riuscissero a trovare 6 speleo marchigiani disposti ad accompagnarci. Di fatto, è impossibile per un gruppo speleologico non marchigiano andare a fare una uscita speleologica alle grotte di Frasassi.

Questo mi fa incazzare. Sono capace ad andarci da solo, non ho bisogno di pagare l’accompagnatore, sono più coscenzioso dei turisti che ci vanno e più preparato degli amministratori della grotta, faccio parte di una categoria bistrattata, quella degli speleologi, che sono stati gli scopritori del tesoro locale di un posto che altrimenti era famoso per le qualità terapeutiche delle Terme di San Vittore, gli stessi speleologi che dopo anni di esplorazioni e scoperte sugli Alburni vengono gentilmente invitati dalla nuova amministrazione comunale locale a lasciare il rifugio che gli speleologi, solo loro, hanno mantenuto in vita, attivo e in uno stato sufficiente allo scopo per cui era destinato, insomma, mi sono rotto i coglioni!

Dalle parti nostre, si dice è meglio un morto in casa che un marchiciano sulla porta, e non è un caso, e due anni fa ci siamo andati pure a fargli il raduno nazionale!!!

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