Salve.
È ormai il terzo anno che sono presidente di un gruppo speleo, anzi del Gruppo Speleologico Sat di Lavis! Fantastico!
Ora, cosa significa gruppo? Che cosa vedono i miei occhi da presidente? Forse speleologia, a causa del gruppo, passa in secondo piano alla burocrazia? O alla volontà di chi sta in “alto” di mettere in atto la cosiddetta autorità gerarchica? Essere per forza in un gruppo speleo ti limita il poter frequentare con amicizia e passione altri gruppi o altre persone che condividono la Speleologia?

Senza dover parlare di filosofie e modi di vedere e pensare, vi racconto nel concreto cosa sta succedendo almeno nel gruppo di Lavis e qui in giro.
Credo che tutto sia nato dal bel lavoro e dal bell’ambiente che si è creato nella squadra di Soccorso Speleo di Trento. Essendo una ventina di persone, chiaramente da vari gruppi, si cominciava ad andare in grotta a esercitarsi insieme; così, dopo due o tre sfaticate con barelle paranchi e carrucoloni, è uscita spontanea la domanda. Perché non potersi vedere e frequentare l’ambiente ipogeo anche divertendosi e esplorando?
E indovinate un po’???? Nessuno ha dovuto pensare “Oddio quello è del gruppo di Arco” oppure “Oddio quello è di Villazzano” o ancor peggio “Portiamo quelli di Vigolo nella nostra grotta?”
E sapete perché è successo così? Perché qui abbiamo come prima cosa l’esplorazione e la condivisione di questa bellissima passione che è la speleologia! Nessuno ha dovuto pensare a un fantomatico presidente o magazziniere che sia, che potesse lamentarsi perché un suo socio avrebbe fatto scorrere la corda di Lavis in un discensore dell’altipiano della Vigolana!
Ricordiamoci che a formare i gruppi speleo e la mentalità degli stessi, sono i SINGOLI! Se i singoli sono idioti, probabilmente anche la mentalità media del gruppo sarà idiota! Di sicuro staccarsi, fare gli anarchici o come ci si voglia chiamare, abbandonare e non tentare di cambiare o migliorare un collettivo sarà sempre la cosa sbagliata, almeno a mio avviso!

Se io mi comporto bene o meno come presidente, no lo so e non mi auto valuto di sicuro, ma posso dirvi cosa ho visto e sto vedendo nel nostro Super Gruppo Speleo.

Vedo persone chiaramente più preparate tecnicamente e con più esperienza, che vogliono condividere il loro sapere, la loro sicurezza come qualcun altro prima ha fatto con loro, essendo che non sono nati sapienti.
Vedo delle bellissime cene con membri di ogni gruppo speleologico della regione, con chitarra, vino e lunghi racconti, dei più disparati!
Vedo una cassetta in legno, ove chi vuole, senza obbligo svuota il fastidioso peso metallico dal suo taccuino, con cui poi, insieme, si acquisterà una corda da lasciare al Lamar, così che nessun gruppo debba diventar scemo a armarsela e disarmarsela ogni volta.
Vedo un Brenta Bus Camp, campo esplorativo fatto in Dolomiti l’anno scorso. Campo in cui in 9 giorni sono passate 50 persone, ma chiaramente non solo del gruppo di Lavis.
Vedo delle grotte belle in Dolomiti da visitare, in cui si potrebbe portare dei nuovi futuri amici speleo; quindi accordandoci tra gruppi in luglio la si attrezza tutti insieme, con parti condivise di materiale donato alla conoscenza Speleologica e alla futura mentalità del lavoro condiviso. Quando porterò qualcuno all’Abisso dello Statale, racconterò di tutto, ma soprattutto quanto è stato fantastico avere un obiettivo comune tra più speleo di diversi gruppi, e conseguirlo insieme mettendoci ognuno del proprio, fatica, corde, moschettoni e risate.
Vedo la possibilità di organizzare bellissime giornate con bambini e ragazzi di ogni giovane età che sono interessati ai nostri racconti sull’importanza dell’acqua, dell’acqua che vediamo in cielo, che poi vediamo scomparire, che poi vediamo riapparire e che poi è semplicemente l’acqua che berremo. Quindi cultura e conoscenza che va condivisa con passione. Quindi speleologia per sensibilizzare le persone sull’ambiente.
Vedo poter rinunciare per una volta a una semplice risalita (rimandata alla settimana successiva) per poter stare tutti in compagnia, chi più chi meno esperto in una bella giornata di sole alla Falesia di Tavernaro, tra corde, placchette, salsicce e Birre.
Vedo soci fondatori, soci a cui interessa l’esplorazione, soci a cui interessa la divulgazione, soci a cui interessa il rilievo, soci a cui interessa l’archiviazione e la pubblicazione, soci a cui interessa divertirsi, soci a cui interessa bere, soci a cui interessa la conoscenza, tutti nello stesso Gruppo”

Quindi vi chiedo: questo non è bello? Il singolo, i singoli che si trovano, discutono, organizzano, formano un collettivo che collaborerà con altri collettivi, non è bello?
Allora forse avete qualche dubbio anche su quanto sia importante un gruppo nella vita normale di tutti e con gruppo intendo più di due persone che si confrontano!
Sicuramente il mio non è un giudizio nei confronti di qualcuno, ma spero faccia ragionare sul modo di pensare, come il Gruppo Speleo a cui appartengo ha dato modo di ragionare me.

Ricordiamoci che i singoli vanno a formare un collettivo e quindi un gruppo, indi per cui è una megacazzata farsi paladini della giustizia attaccando il Gruppo, perché i campanilismi sono messi in atto dalle persone che singolarmente li antepongono alla condivisione della propria passione, la Speleologia!

Cosa ha spinto le persone a creare un Gruppo?
La loro passione!
LEI, non la si deve dimenticare MAI!
Appassioniamo le persone alla Speleologia, no alla ridicolaggine!

Il Gruppo è difficile, ma BELLISSIMO!!!

Buona serata, amici.
Carlo Mattedi.

ndr …L’articolo l’ha scritto sul suo profilo Facebook ..io ho chiesto il permesso di pubblicarlo quà.

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