Gli scienziati stanno studiando una grotta sul Monte Erebus, un vulcano dell’Antartide, profonda circa 60 metri, perché al suo interno sono stati trovati microbi che riescono a vivere in condizioni estreme. Sull’articolo apparso in America non si fa menzione delle grotte marziane costituite dai tubi di lava di cui conosciamo solo la foto degli immensi ingressi, ma l’analogia delle grotte antartiche e quelle marziane è troppo evidente per non essere citata qui.
Il Monte Erebus è alto più di 3400 metri, un antico vulcano spento che con le sue colate laviche ha creato alcune grotte lungo le sue pendici.
In queste grotte i microbi ‘sopravvivono’ in maniera alquanto strana, nutrendosi di sostanza inorganica, in quanto la materia organica è assente. Il loro sostentamento si trova nelle rocce, sintetizzano metalli e ossidi e ne traggono energia e sostentamento. Questo comportamento estremo spinge il confine della vita molto oltre quello che riusciremmo ad immaginare.
Le profondità della Terra potrebbero essere ‘abitate’ da esseri viventi fino a quote inimmaginabili.
L’8 dicembre 2011 l’Università di San Francisco ha tenuto un convegno su questo argomento, secondo quanto illustrato nel sito Amazing Planet

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