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Il CNSAS lancia un appello ai “fungaroli”
L’estate si è rivelata un’autentica ecatombe fin qui per i cercatori di funghi. Una serie incredibile di decessi provocati da cadute di chi si è recato in montagna per inseguire questa passione. Anche il Soccorso alpino di Lecco ha voluto intervenire sul primo episodio che si è verificato nella nostra provincia e che ha visto impegnate le squadre per il recupero del 66enne barziese. “Purtroppo anche nella nostra provincia abbiamo dovuto registrare un decesso che ha coinvolto un cercatore di funghi, uno dei tanti appassionati che in questi giorni si dedica alla ricerca dei mitili – afferma il Soccorso alpino – attività tanto appassionante quanto pericolosa se non si osservano precisi criteri di prudenza e spingendosi oltre il consentito oltre la ragionevolezza”. Ecco allora l’invito. “L’appello alla prudenza è quindi d’obbligo, anche se i numerosi appelli lanciati sino ad oggi dall’inizio della stagione alla ricerca dei mitili non sembrano aver sortito effetto – afferma sempre il Soccorso alpino -, visto l’elevato numero di incidenti occorsi, molti dei quali purtroppo mortali”. Un invito che però non rimane solo nelle parole. “Il Soccorso alpino mette a disposizione anche un sito, Sicurinmontagna.it, dove vi sono delle pubblicazioni che trattano le varie attività che si svolgono in montagna, tra le quali la pubblicazione “sicuri a cercar funghi”. Una visita a questo sito per chi ama avventurarsi sulle montagne potrebbe rivelarsi provvidenziale.

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