Domenica 24 luglio 2011, dopo molteplici uscite preparatorie è stata portata a termine l’immersione da parte dello speleosub Massimiliano Cicchelero (Cik) con il supporto logistico dello Speleo Club Orobico – CAI Bergamo. Di seguito i risultati dell’esplorazione direttamente dalla penna di Cik:

La ricerca di un possibile ma alquanto ipotetico by-pass ci ha spinti a rivedere il sifone terminale della galleria “Urla Pazze”. L’immersione, condotta in data 24 luglio 2011, aveva come obiettivo la ricognizione del grande lavoro fatto da G. Guidotti e l’eventuale progressione verso l’ipotetica prosecuzione.
L’ambiente in sé non è per niente entusiasmante… Una galleria spoglia e che mantiene pressoché le stesse dimensioni; un soffitto completamente liscio e pulito da rognosi depositi di fango e argilla; un fondo che invece è un vero e proprio disastro! Un accumulo di fango che, man mano che si progredisce, aumenta fino ad occludere quasi completamente il sifone. Vari passaggi stretti che costringono a strisciare tra roccia e fango, con la visibilità che si annulla in un batter d’occhio.
L’impressione, comunque, è quella che il sifone tenda a svoltare a sinistra, mantenendo una profondità costante. Si ha poco tempo per prendere coscienza dell’ambiente dove ci si trova, poco tempo per valutare e decidere il da farsi. La progressione, infatti, deve essere veloce e precisa perché anche la minima indecisione significa dover abbandonare a causa dell’impossibilità di vedere la via. Durante il rientro la visibilità è nulla e non permette di ritrovare la strada; l’unica possibilità che si ha dunque è quella di restare a contatto con il filo, che per le condizioni, risulta essere alquanto precario.
Il risultato dell’immersione conferma sostanzialmente la precedente; purtroppo un piccolo inconveniente allo svolgisagola principale durante un passaggio stretto ha causato un ritardo indesiderato che ha provocato l’azzeramento della visibilità antistante. Questo imprevisto ha determinato la scelta di interrompere l’immersione. Conclusioni: è evidente una possibile prosecuzione della galleria, da affrontare con una tecnica più idonea e con l’utilizzo di appropriati dispositivi di ancoraggio del filo. Tuttavia, una fuoriuscita in aria è ancora un miraggio.

Massimiliano Cicchelero

Di

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *