Il soccorso polacco sta impiegando l’esplosivo per creare un passaggio per raggiungere due speleologi bloccati da quattro giorni al di là di una zona allagata a 500 metri di profondità, in una grotta dei Monti Tatra.

Soccorso TOPR grotta Polonia
Un Elicottero del Soccorso trasporta i tecnici dal campo base all'ingresso della grotta

Nelle ultime 24 ore il soccorso polacco sta impiegando l’esplosivo per aprire un passaggio nella roccia con lo scopo di raggiungere due speleologi polacchi che dalla notte di sabato sono bloccati oltre uno stretto passaggio allagato. Da quattro giorni non si hanno notizie dei dispersi, e nei prossimi giorni è previsto maltempo, condizione che non aiuterà nelle operazioni.
I tecnici disostruttori del soccorso speleologico polacco TOPR sono in piena azione con l’esplosione di microcariche per allargare una stretta frattura che si insinua nella roccia oltre la quale sono bloccati i due speleologi dispersi. Le operazioni di disostruzione proseguono a rilento perchè si lavora in spazi molto stretti e ad ogni esplosione gli operatori sono costretti ad allontanarsi per non restare intossicati dai gas dell’esplosione.
Da ieri mattina le squadre di tecnici fuochini sono riuscite ad avanzare per 4 o 5 metri, lavorando incessantemente giorno e notte, ma la parete di roccia da sfondare è larga molti metri. Secondo una dichiarazione di Jan Krzysztof, che dirige i soccorritori del TOPR, potrebbero essere necessari giorni o addirittura settimane per riuscire a passare e raggiungere i dispersi.
Dal campo base, anche questa mattina l’elicottero ha trasportato persone e materiali fino all’ingresso della grotta che si apre a 1900 metri sul livello del mare, sui Monti Tatra.
L’altitudine a cui è posto l’ingresso della grotta fa sì che la temperatura all’interno sia di soli 4 gradi centigradi, non per nulla il nome della cavità é Wielka Sniezna, ovvero “Grande grotta innevata”.
A causa delle condizioni estreme all’interno della grotta, con basse temperature, zone allagate e cunicoli molto stretti, si teme per la salute dei due speleologi che rischiano seri problemi di ipotermia.
Al quarto giorno di operazioni, Jan Krzysztof ha dichiarato che si tratta del più difficile intervento di soccorso in questa grotta, che negli anni è stata teatro di altri incidenti.
Anche il meteo non gioca a favore dei soccorritori perchè nei prossimi giorni è previsto un peggioramento.
Nella corsa contro il tempo, ogni giorno che passa lascia meno speranze ai soccorritori.

I due speleologi facevano parte di un gruppo entrato in grotta giovedì scorso, con l’obiettivo di esplorare alcune zone laterali della grotta Wielka Sniezna che con i suoi 23 km di sviluppo e 800 metri di profondità è la più grande della Polonia.
Sabato notte i due speleologi più magri della comitiva sono riusciti a superare uno stretto passaggio oltre il quale la grotta prosegue. Al loro ritorno il passaggio è stato trovato irrimediabilmente allagato da una piena e alle due di notte c’è stato l’ultimo contatto con i dispersi.
I due sono in possesso di un telo termico e avrebbero atteso per 12 ore in una zona asciutta al di la del sifone.
Un telo termico sostanzialmente è un telo sottile di dimensione 2 metri per 2, della consistenza dell’incarto delle uova di Pasqua, che serve ad isolare il corpo dall’ambiente freddo ed umido della grotta e limita la perdita di calore corporeo.
L’allarme è stato dato dal resto della comitiva che è arrivata all’uscita dopo 8 ore di risalita.

Le notizie provengono dal sito di informazione polacco h24tp.pl che pubblica video e continui aggiornamenti sulle operazioni di soccorso.

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