Informazione speleologica sul web, prova e riprova, sbaglia e raddrizza.

Stiamo giocando, ormai da più di 10 anni, a fare i divulgatori della speleologia su internet. É un gioco perché nesuno ci paga, non si guadagna niente, non ci sono premi, non ci sono obiettivi da raggiungere, nemmeno medaglie da dare o ricevere.
Da quando cominciai a scrivere di speleologia su internet, nel 2000 con il sito dell’UTEC NARNI, sono completamente cambiate tantissime cose.
A quell’epoca c’erano pochissimi strumenti a disposizione, c’erano il libro degli ospiti e lo scambio banner. Solo quello.
Per chi faceva siti, con il tempo arrivò di tutto: forum, chat, calendario eventi, blog, e poi lo streaming, podcast, quindi ultimo il social network.
Con Scintilena siamo andati dietro alle tendenze, cercando di essere ‘avanti’, e non dietro. Così abbiamo provato a cavalcare l’onda del momento.
Un mese fa ci siamo decisi a chiudere il forum, completamente inutilizzato ormai da qualche anno!
Perché il gioco é fatto di esplorazione, anche qui, testare strumenti, provare nuove strade.
La strada maestra intrapresa da Scintilena é sicuramente ormai quella del blog multiutente, con 199 autori attuali, in attesa del 200esimo autore, é uno degli strumenti più democratici della rete speleologica, quasi escludendo facebook dove é possibile bannare ex amici.
In questi giorni abbiamo fatto ancora un altro esperimento con una diretta.
Ne abbiamo provate molte di dirette, dal primo barcamp con una diretta video con il prezioso aiuto di Napoli Underground che supportò lo streaming video, alla diretta del convegno umbro di speleologia, con diretta video curata da La Macchina del Tempo.
Il video é un potente strumento, ma da quello che ho imparato dalle piattaforme video streaming, ancora non abbiamo garanzia di qualitá e velocitá sufficienti per sostenere una diretta video. Inoltre pochi visitatori stanno davanti al video in una giornata lavorativa a seguire quello che succede ad un convegno, se sono interessati vengono al convegno, e al limite lo riguarderanno poi in differita se c’é una registrazione.
Ma anche guardare in differita due o tre giorni di convegno é una cosa che non sta proprio in piedi.
Così per Hypogea 2015 non abbiamo fatto la diretta video streaming. Per il video c’é la registrazione del CNR e i video saranno recuperati, ripuliti, suddivisi e ripubblicati con calma da qualche parte, ma é diverso, con una qualitá diversa e con finalitá diverse.
La diretta l’abbiamo fatta con Scintilena, pubblicando di ogni intervento la foto e l’abstract dell’argomento, in modo che chiunque sapeva cosa stava succedendo, di cosa si stava parlando, e in più il testo rimarrá sempre velocemente leggibile, testo che fa documentazione e storia, che popola di contenuto il sito, che é pane per i motori di ricerca. Gli articoli di scintilena vengono ripubblicati in contemporanea su facebook (nella mi pagina personale e in quella di scintilena) e twitter, quindi in teoria sarebbero stati rilanciati sui social networks. Qualcosa non ha funzionato, forse per l’alta frequenza con cui pubblicavo, alcuni articoli non sono rimbalzati su facebook, e peggio é successo su twitter dove nei primi giorni di congresso non é uscito praticamente niente, Colpa di un’app, twitterfeed, che non ha funzionato. Frequenza di pubblicazione alta mi fa pensare a twitter, ovviamente.
Così ieri mattina il convegno Mondi Sotterranei l’abbiamo messo su twitter, con molti tweet. Anche li non ha girato qualcosa in twitterfeed, i tweet non sono rimbalzati su facebook, morale: da twitter ieri zero traffico su scintilena, twitter é una piattaforma che non funziona.
A mio avviso twitter é un giocattolo che da solo non sta in piedi, può funzionare solo come una specie di chat in appoggio di grandi media che la chat non ce l’hanno ancora, come la tv. Guardi un programma e commenti, si funziona, leggi un articolo di un giornale e commenti su twitter, si funzione, ma se non hai un grande media alle spalle, lascia perdere twitter che é una grande masturbazione cerebrale e basta.
Giochiamo, continueremo a giocare, ma ogni volta impariamo qualcosa, e andiamo avanti.

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