Càpita.
Càpita di guardare il manifesto di una importante manifestazione speleo, roba che capita ogni 50 anni.
Càpita che ti incuriosisce la foto rovesciata di una cannula, la cui goccia palesemente non può avere quella forma (da rovesciata).
Càpita che ti viene da scrivere privatamente: chiedi se per caso sei tu che non hai capito bene (*).
Càpita che alla risposta che sì, la foto è stata volutamente rovesciata, ti scappa un commento “allora è orrenda”.
Càpita che ti viene risposto, più o meno, di farti le cannule tue e di non intervenire a sproposito.
Càpita di chiudere con un “stai sereno…”.
Càpita che nel frattempo, non sai perché, ti trovi invischiato in 3 gruppi chat contemporaneamente che ancora adesso fai fatica a eliminare.
Càpita anche tra speleo: qualcosa ci sta sfuggendo di mano. O forse è già evaporato nel cloud del web.
Càpita.
Ma non mi piace per niente. Come quella cannula rovesciata, che non l’ho capita.

Mauro Chiesi

(*) fosse mai che è una cannula “inversa” con tensioni superficiali assurde ? (e ti viene il terrore che ti sei perso le ultimissime pubblicazioni del bollettino del gruppo speleo circondariale temporaneo – ma pur sempre trasversale – che puoi comodamente leggere sul tuo smartphone tra un selfie e un altro; oppure ne hanno parlato tra pochi in qualche tavolo dell’ultimo speleobar ? perché mi hanno tagliato fuori ?)

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