L’Isonzo sotterraneo e il Lago di Doberdò tra speleologia, conservazione e sfruttamento idropotabile”, presentazione dei risultati delle interessanti ricerche sul Lago di Doberdò e le sue acque sotterranee, in un convegno coordinato dal Gruppo di lavoro multidisciplinare transfrontaliero ‘Acque Carsiche Isontine’.
Tra i relatori anche Vincenzo Martimucci, Presidente della Società Speleologica Italiana, che patrocina il Convegno.

Foto Pietro Spirito
Sub in azione nel Lago di Doberdò - Archivio fotografico di Pietro Spirito

Sabato 7 Settembre, a Monfalcone, si terrà il Convegno ‘L’Isonzo sotterraneo e il Lago di Doberdò tra speleologia, conservazione e sfruttamento idropotabile”, che vede il patrocinio, tra gli altri, della Società Speleologica Italiana e della Federazione Speleologica Regionale Friuli Venezia Giulia.
Il lago di Doberdò è un raro esempio di lago carsico: non è interessato da fiumi di superficie immissari ed emissari, ma da corsi d’acqua sotterranei che arrivano da sconosciuti e profondi labirinti che finiscono per alimentare gli acquedotti italiani e sloveni.
Da alcuni anni un gruppo di lavoro multidisciplinare transfrontaliero, che unisce ricercatori universitari, speleologi e speleosubacquei, la Regione, Il Consorzio di Bonifica Pianura isontina, amministratori locali e appassionati, sta studiando e cercando di capire la complessa geografia delle acque sotterranee per comprendere meglio i processi in atto e individuare possibili strategie di intervento.
Tracciamenti, immersioni speleosubacquee nelle risorgive del lago e nelle grotte, campionamenti, analisi e ricerche d’archivio, stanno impegnando tutti in quella che è forse la più vasta e composita campagna di esplorazioni e ricerche  sulle acque sotterranee del Carso dai tempi di Lindner.

Il lago si trova all’interno della riserva naturale dei Laghi di Doberdò e Pietrarossa, è uno specchio d’acqua che ha una sua selvaggia e misteriosa bellezza, e oltre alle particolarità naturali conserva tracce e memorie della Grande guerra.
E’ un piccolo e delicato patrimonio naturale e storico del Friuli Venezia Giulia, e non solo. 
Ora, per tutta una serie di ragioni fra cui la scarsità d’acqua e l’incuria, il lago di Doberdò, già ridotto a poco più di una palude, rischia di sparire del tutto.
Di questo e di altro si parlerà sabato 7 settembre, alle 10 alla Biblioteca comunale di Monfalcone nell’ambito dell’incontro pubblico organizzato dal Comune di Monfalcone, dal Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università degli Studi di Trieste e della Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia.
Modera l’incontro Pietro Spirito, giornalista e speleosub.

Programma del Convegno:
10:00 – 10:30 – Saluti delle Autorità
10:30 -10:40 – Riqualificazione ecologica del Lago di Doberdò: l’aspetto vegetazionale
(Prof. A. Altobelli, Dip. di Scienze della Vita – Università
degli Studi di Trieste)
10:40 – 10:50 – Le opere di presa di Randaccio
(AcegasApsAmga)
10:50 – 11:00 – Le opere di presa di Klarici
(T. Korosec – Kraški vodovod Sežana / J. Urbanc – Geološki zavod Slovenije)
11:00 – 11:05 – Il gruppo di lavoro Acque Carsiche Isontine (M. Cavanna)
11:05 – 11:10 – La speleologia che vorrei (D. Cobol)
11:10 – 11:40 – Le acque del Lago di Doberdò: origine e destinazione (Prof. L. Zini, Dip. di Matematica e Geoscienze – Università degli Studi di Trieste)
11:40 – 11:50 – Speleologia e prospettive future
(V. Martimucci, Presidente Società Speleologica Italiana / I. Benko, Presidente Jamarska zveza Slovenije)
11:50 – 12:00 – Sintesi e nuovi orizzonti (Prof.ssa C. Calligaris, Dip. di Matematica e Geoscienze – Università degli Studi di Trieste)
12:00 -12:30 Question time

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