Articolo di Euro Puletti
Il professor Paolo Emilio Stasi (1840 – 1922) di Spongano (Le), celebre scopritore del giacimento ossifero di Grotta Romanelli, una delle cavità archeologiche più importanti del mondo, era un antenato di mia moglie Giuseppina Zara.
Grotta Romanelli
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Paolo Emilio Stasi Grotta Romanelli
Professore di disegno, presso il liceo classico di Maglie (Le), lo Stasi fu anche un eccellente pittore con l’amore appassionato per la sua terra d’origine: il Salento.
Fu proprio il professor Stasi, attorno al 1900, già sessantenne, il vero scopritore, ed il successivo valorizzatore, del sito paleontologico, e preistorico, d’importanza mondiale, di Grotta Romanelli, presso Castro Marina (Le). Con il sensazionale rinvenimento dell’ingente deposito ossifero di Grotta Romanelli fu definitivamente sancita l’esistenza del Paleolitico superiore in Italia.
Il figlio di Paolo Emilio, Giovanni, ed il giovanissimo nipote, Paolo, ora quasi ottantottenne, continuarono l’opera di scavo delle terre rosse presenti nella cavità carsica, giungendo a scoprire, al di là dei riempimenti, un laghetto sotterraneo.
La scoperta di Paolo Emilio Stasi, benché sensazionale, fu, tuttavia, notevolmente avversata da alcune baronie universitarie dell’epoca che tentarono di negarne l’importanza ed il valore scientifico e solo grazie alla caparbietà dello Stasi, che fece fare alla notizia il giro del mondo, questi poté, finalmente, avere ragione delle invidie suscitate da un non addetto ai lavori che supera, in merito e fama, i professori patentati.
Ora la cosiddetta “collezione Stasi” è conservata presso l’Università di Napoli (museo di antropologia) ed è stata recentemente oggetto d’un rinnovato interesse in occasione della ricorrenza del centenario della scoperta. Per approfondimenti sul sito preistorico di Grotta Romanelli, si rimanda al volume Grotta Romanelli nel centenario della sua scoperta (1900 – 2000) di Pier Francesco Fabbri, Elettra Ingravallo, Antonio Mangia (curatori), Atti del Convegno di Castro, 6-7 ottobre 2000, Congedo editore, Galatina (Le), 2003.
Io, da membro acquisito della famiglia Stasi di Spongano, ho, dunque, appreso, dalla viva voce del nipote dello Stasi, “ Don Paoluccio”, alcune notizie inedite sulla prosecuzione degli scavi da parte del padre Giovanni, figlio dello scopritore.
Mia suocera, poi, la dottoressa Hjlda Maria Stasi, mi ha permesso di riprodurre una foto del tutto inedita, raffigurante lo stesso Paolo Emilio Stasi intento a seguire, e dirigere, gli scavi archeologici di un lavorante all’interno della Grotta Romanelli.

Ecco il rilevo della grotta

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