L'ingresso della cavità visto dal suo interno
L'ingresso della cavità visto dal suo interno

Nell’alta valle del fiume Esaro, sul versante settentrionale della Calabria, una quasi quindicennale collaborazione tra speleologi e archeologi ha permesso di scoprire e indagare un’estesa cavità carsica utilizzata come miniera di ferro e rame sin da 20.000 anni fa. Si tratta di Grotta della Monaca, naturalmente ricca di idrossidi ferrosi e carbonati di rame, estratti a più riprese in vari momenti della Preistoria. Le antiche coltivazioni minerarie hanno lasciato mirabili testimonianze quali muretti a secco eretti con detriti e materiali di scarto, impronte di scavo ascrivibili a vari strumenti in osso, corno e palco di cervidi, asce e picconi in pietra. Sul n. 149 di settembre-ottobre 2011 della rivista ARCHEOLOGIA VIVA è stato pubblicato un articolo divulgativo molto ben documentato sui risultati delle più recenti ricerche condotte nel sito sotterraneo calabrese. La rivista può essere reperita nelle grandi edicole (per info sul web si veda www.archeologiaviva.it e grottadellamonaca.it).

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