NiphargusNel corso del monitoraggio biologico della fauna interstiziale previsto nell’ambito del progetto Trias (Società Speleologica Italiana in collaborazione con il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano), si e’ incappati un po’ per caso (controllo delle faune dei corsi d’acqua superficiali per confronto con quelle delle grotte e dell’acquifero delle sorgenti salse di Poiano) in una NUOVA specie di Niphargus, trovato per ora solo in acque superficiali.
Lo studio, dunque, oltre che dare una massa di dati assolutamente nuovi e importantissimi nel complesso (MAI una sorgente carsica – nel nostro caso Poiano – e’ stata monitorata dal punto di vista della sua microfauna acquatica con campionamenti settimanali per oltre un anno) ha prodotto non pochi nuovi interrogativi sulla speciazione dei Niphargus che, speriamo, potranno in parte essere a breve risolti attraverso l’indagine dei differenti DNA (cio’ serve per “datare” la loro speciazione, cioe’ quando le specie si sono effettivamente separate).

In sintesi abbiamo il N. poianoi che pare proprio endemico e specialistico solo delle fonti di Poiano e dell’acqua di subalveo del Secchia (legato ad ambienti piu’ o meno salini), poi abbiamo N. tipici del gruppo speziae che colonizzano le acque superficiali e li troviamo sia nel Tanone che in ca’
Ghiaie (condotti carsici di sinistra e destra Secchia), in mezzo a questi c’e’ il Niphargus nuovo (per la Scienza) che e’ stato trovato solo nel Rio di Sologno.

Una gran bella confusione, che conferma l’area carsica del Secchia come eccezionalmente ricca di endemismi, rarita’ ecc. ecc. .

Il ritrovamento di una nuova specie per la scienza, ovviamente, implica ora un ulteriore approfondimento degli studi sul popolamento dell’area.

Da ultimo, dovendo assegnare un nome al nuovo Niphargus, ho ritenuto bello dedicarlo alla memoria di Mario Bertolani (i cui scritti anche ieri mi hanno portato a ripercorrere vecchie mulattiere…in luoghi apparentemente immutati da allora, e prima di lui ancora).

Notizia di Mauro Chiesi

L’immagine è tratta dal sito Niphargus

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