News dalla CCST CAI

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Apr 26, 2017

Da alcune settimane è operativa la Commissione Centrale per la Speleologia e Torrentismo del CAI (2017-2019) con i nuovi componenti: Alfonzo Ardizzi, Anna Assereto, Massimo Gambi (segretario), Lavinia Giustiniano, Marco Menichetti (presidente), Luca Poderini e Alessandro Sammataro. Alle sedute della Commissione partecipano anche Stefano Nicolini ed Eric Lazarus rispettivamente direttore della Scuola Nazionale di Speleologia CAI e vice direttore con delega al Torrentismo.
La Commissione Centrale per la Speleologia e Torrentismo del CAI (CCST) svolge da molti decenni un’intensa attività di indirizzo politico volta a sviluppare e rappresentare le istanze della speleologia e degli speleologi, sia all’interno del CAI che anche nella Società civile. In questo senso sta operando in continuità sulle linee programmatiche già definite dalle precedenti Commissioni, soprattutto sviluppando e rafforzando, dove necessario, i rapporti e le attività tra i Gruppi Speleologici CAI e gli OTTO Regionali, anche attraverso la propria struttura operativa che è la Scuola Nazionale di Speleologia (SNS). Tra i programmi di attività più immediati c’è certamente quello di favorire l’avvicinamento dei giovani alla pratica della speleologia e del torrentismo, attraverso dei progetti specifici che coinvolgono i Gruppi Grotte.
La CCST vanta quasi 50 anni di attività in seno al Club Alpino Italiano, svolta congiuntamente con la SNS, che possiede oramai un livello operativo e tecnico di prim’ordine, con un bagaglio di esperienze del corpo degli Istruttori veramente ragguardevole. All’interno della SNS, i contenuti e le metodologie didattiche riguardanti l’insegnamento della speleologia sia nella parte tecnica che in quella scientifica sono oramai consolidate e acquisite, anche da gran parte della speleologia nazionale. Tra i diversi gruppi di lavoro, operanti all’interno della SNS, quello sui materiali ha sviluppato analisi e test specifici sulle attrezzature di progressione che rappresentano un supporto scientifico imprescindibile anche per il gruppo di lavoro sulla didattica. Quest’ultimo, oltre a proseguire una costante revisione e un continuo aggiornamento del Manuale Tecnico Operativo, strumento pratico ormai riconosciuto per la sua valenza a livello internazionale, continua a lavorare per migliorare la qualità didattica del suo corpo docente. La presenza del Torrentismo come attività e titolo a se stante all’interno della SNS arricchisce la diversità e le proposte della speleologia CAI.
Gli obiettivi principali che la nuova Commissione si è preposta, riguardano soprattutto lo sviluppo della valenza culturale e scientifica che la speleologia ha all’interno della nostra Società. Si vuole superare l’approccio del mondo delle grotte come semplice pratica sportiva “speleo” sviluppando programmi di attività che possano ulteriormente arricchire quel “logos” che contraddistingue proprio la pratica speleologica. Un progetto in linea con il nostro tempo e con la tecnologia disponibile, che permette di sviluppare facilmente quella sinergia, già presente in passato, tra chi studia e chi esplora il modo delle grotte. E’ oramai abbastanza collaudata la possibilità di eseguire una rapida e precisa documentazione sia topografica che fotografica del mondo sotterraneo con il supporto di strumentazione elettronica. Questa va arricchita con la possibilità di eseguire studi sistematici sull’ambiente sotterraneo che vanno dall’idrogeologia carsica, al microclima e al paleoclima delle grotte fino allo studio degli ecosistemi carsici. Esistono strumenti e metodologie per far si che queste conoscenze vengano ulteriormente sviluppate e che le grotte più importanti diventino dei veri e propri laboratori sotterranei dove “approfondire” le conoscenze non solo del mondo ipogeo ma anche del territorio circostante.
E questo potrà avvenire solo con il contributo determinante degli speleologi e soprattutto in progetti portati avanti dai Gruppi Grotte. La speleologia nel nostro paese vanta rilevanti risultati nello studio delle grotte in molti campi, che vanno dalla semplice conoscenza geografica del sottosuolo fino alla determinazione delle peculiarità geologiche, idrogeologiche e naturali del territorio carsico. In tutto questo possiamo apportare un ulteriore contributo sia alla lunga tradizione di conoscenza dell’ambiente montano che il CAI sta portando avanti da sempre, che all’intera Società civile.
In questo contesto si inserisce uno degli obiettivi a lungo termine che la nuova CCST intende sviluppare, con il contributo dei Gruppi speleologici del CAI. Si vuole cioè incrementare il bagaglio di conoscenze studiando e caratterizzando sia dal punto di vista naturalistico che ambientale le aree carsiche italiane. Tutto questo anche in previsione del fatto che il 2021 sarà dichiarato dall’Unesco “anno internazionale delle grotte e del carsismo”. Oggi le esplorazioni speleologiche, le topografie sotterrane, gli studi idrogeologici, ci descrivono un ecosistema ipogeo complesso che non è confinato solo nel buio del sottosuolo, ma integra anche il mondo superficiale interagendo in maniera significativa con l’ambiente antropico soprastante. Risulta importante quindi sviluppare il concetto di sistema carsico integrando superficie e sottosuolo, piuttosto che concentrarsi sulla singola cavità sotterranea. Uno dei progetti che si vuole sviluppare in questi tre anni, è quello di pervenire ad una sintesi delle conoscenze, anche semplicemente geografiche, delle aree carsiche italiane. Da questo sarà possibile attivare un osservatorio per la loro salvaguardia. Tutte le aree carsiche italiane, come per altro tutto il territorio nazionale, sono soggette ad una considerevole pressione antropica che necessita di essere monitorata anche per individuare preventivamente azioni di tutela e salvaguardia. Un altro progetto su cui sta lavorando la CCST CAI, riguarda la divulgazione della speleologia, come scienza a supporto per la didattica scolastica. Questo sia per la varietà tematiche che offre, per gli ambiti disciplinari coinvolti e per il messaggio educativo sulla conoscenza e salvaguardia del territorio. Nell’ambito del protocollo di intesa tra il CAI e il MIUR, la CCST CAI intende proporre dei corsi a tematiche speleologiche.
Programmi più immediati riguardano un maggior coinvolgimento della speleologia CAI all’interno delle manifestazioni speleologiche nazionali ed internazionali, non solo con l’allestimento di stand, ma proponendo dibattiti e seminari sui temi più attuali che il mondo delle grotte offre sia in ambito tecnico, che scientifico. Molte altre attività specifiche verranno sviluppate dalla struttura operativa della Scuola Nazionale di Speleologia.

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