Dopo il ritrovamento del corpo del primo speleologo disperso, il TOPR, Corpo di Soccorso dei Monti Tatra, aveva annunciato il termine delle operazioni di salvataggio, dando per scontata la morte anche del secondo speleologo.
Il fatto ha suscitato le proteste degli speleologi polacchi e le ricerche del TOPR sono riprese nella giornata successiva.

Soccorso TOPR grotta Polonia
Un Elicottero del Soccorso trasporta i tecnici dal campo base all'ingresso della grotta

Giovedì dopo il ritrovamento del cadavere del primo speleologo disperso, il TOPR, Corpo di Soccorso Alpino dei Monti Tatra, aveva annunciato che le operazioni di soccorso sarebbero state sospese, in quanto si supponeva che il secondo speleologo si trovasse nelle immediate vicinanze e nelle stesse condizioni del primo.
Le proteste immediate degli speleologi e degli altri corpi di soccorso polacchi, tra i quali il Grupa Ratownictwa Jaskiniowego, hanno fatto sí che le operazioni continuassero, anche se a tutt’oggi è stato trovato un solo speleologo mentre non si hanno tracce dell’altro.

Secondo il TOPR le condizioni di lavoro nella zona di soccorso sono state estremamente pesanti e la sicurezza dei soccorritori viene prima di ogni altra cosa, per questo inizialmente si è deciso di sospendere le operazioni.
Oltre alle difficoltà della grotta, molto fredda, con molti passaggi stretti e in parte inesplorata, si sono aggiunte condizioni meteo del tutto straordinarie.
Nei due giorni precedenti il ritrovamento del disperso, sui Monti Tatra si sono verificate intense piogge con nubifragi che hanno causato la morte di 4 persone; a questo si aggiunge un incidente dentro la grotta che fortunatamente non ha coinvolto nessun soccorritore.
Lungo il percorso, dall’ingresso a -500 dove si stavano cercando i due speleologi, si è verificato un distacco di rocce in un tratto verticale, che ha distrutto gli ancoraggi e lesionato le corde utilizzate per la progressione.
Oltretutto la macchina dei soccorsi ha dovuto fronteggiare anche il sopraggiungere di curiosi nei pressi della grotta, che si apre a più di 2000 metri di altitudine.
Se si aggiunge che da giorni si stava facendo uso continuo di esplosivo in spazi molto angusti, per allargare fessure della roccia di pochi decimetri, il quadro della situazione che ne deriva è davvero pericoloso e drammatico.

La decisione di interrompere le ricerche ha provocato la veemente protesta degli altri corpi di soccorso alpino e speleologico polacchi, che hanno ingaggiato un braccio di ferro fatto di raccolte firme, dichiarazioni ed altre azioni atte a convincere i soccorritori a proseguire le ricerche del secondo speleologo disperso.
La protesta è stata oltremodo aggressiva sui social network, dove le organizzazioni speleologiche hanno dovuto prendere le distanze da commenti troppo estremi dei lettori.

Nella giornata di Sabato il TOPR ha dichiarato la ripresa delle ricerche, pur senza l’urgenza iniziale visto che le speranze di ritrovare vivo l’altro disperso sono ridotte a zero.

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