Narni Sotterranea, Sotterranei dell’inquisizione di Narni, la storia di Giuseppe Andrea Lombardini eretico massone incarcerato il 4 dicembre 1759 nei sotterranei del Convento dei Domenicani di Narni.

Narni Sotterranea a Freedom
Narni Sotterranea su Freedom

Questa sera andrà in onda su Italia1 a Freedom uno speciale su Narni Sotterranea.
I Sotterranei dell’inquisizione di Narni, la storia di Giuseppe Andrea Lombardini eretico massone, incarcerato il 4 dicembre 1759 nei sotterranei del Convento dei Domenicani di Narni.
Conoscendo il conduttore di Freedom e l’impostazione delle sue trasmissioni, è bene raccontare qui la vera storia dei sotterranei di Narni.
Una storia impossibile da raccontare se nel 1979 gli speleologi del Gruppo Speleologico Utec Narni non si fossero infilati in un buco alla base della loro palestra di speleologia di Narni.
L’attività in quegli anni era intensa, soprattutto in ambito cavità artificiali. Era stato scoperto quasi contemporaneamente l’acquedotto romano della Formina, una grandiosa opera idraulica del periodo imperiale, lungo 12 km, che alimentava le cisterne dei ricchi palazzi della città di Narnia.
Alla fine degli anni ’70, il nascente Gruppo Speleologico UTEC Narni aveva intuito le potenzialità del sottosuolo cittadino che conta numerose cisterne romane e medioevali, e durante una delle frequenti battute esplorative, si ritrovò all’interno di una chiesa sotterranea molto antica.
Gli speleologi stavano perlustrando le mura e le pareti che delimitano la rupe di Narni, alla ricerca di cunicoli e sfioratoi di troppo pieno, per cercare di raggiungere ulteriori cisterne ed opere idrauliche nascoste nel sottosuolo, visto che ancora oggi mancano all’appello le terme di Narnia, ma manca quasi tutta la città romana, sepolta sotto le case medioevali che furono costruite sopra. Così, cercando condotte idrauliche, guidati da una segnalazione di un proprietario del fondo dove era stata realizzata la palestra di Speleologia del Gruppo, un gruppetto ridotto di giovanissimi speleologi attraversò una porta del tempo che li condusse prima in una chiesa sotterranea molto antica e ad un locale con una cisterna romana, è poi con ulteriori ricerche ad altri due locali sotterranei, che si rivelarono poi una cella dei prigionieri e la stanza delle torture del tribunale dell’inquisizione di Narni.
Praticamente di fronte a casa di Scatolini, Scintilena è un pò figlia di quelle esplorazioni.
Dalla scoperta del 79′ al 1994, quei sotterranei insieme all’acquedotto della Formina, ai sotterranei di Santa Maria in pensole e a decine di altre cisterne, sono rimasti patrimonio del Gruppo Speleologico UTEC Narni che in quegli anni era anche il curatore del Catasto Cavità Artificiali della Società Speleologica Italiana.
Nel ’94 il gruppo speleologico aprì i sotterranei alle prime visite turistiche e nello stesso anno Roberto Nini insieme alla sua famiglia e a sette speleologi dell’UTEC fondò Narni Sotterranea.
Fu la svolta che portò i Sotterranei di San Domenico verso una popolarità inaspettata: l’associazione si dedicava esclusivamente a quel sotterraneo, sia alle ricerche in archivio che alle visite turistiche che garantivano fondi per la ricerca, mentre gli speleologi dell’UTEC continuarono l’attività speleologica classica.
Grazie alla costanza e alla preparazione di Roberto Nini, arrivarono nella associazione nuovi volontari, furnono portate avanti ricerche, e i soldi dei turisti hanno permesso la realizzazione di un docufilm, di un paio di libri e di molte altre innovazioni che sono state effettuate all’interno dei sotterranei.
La trasmissione di Freedom di questa sera, racconterà in maniera romanzata la storia graffita sui muri della cella dell’inquisizione e del prigioniero più rappresentativo: Giuseppe Andrea Lombardini, che nel 1759 volle lasciare la sua firma e dei misteriosi simboli, rivelatisi poi un vero testamento massonico e un messaggio per chi entrò dopo tanti anni in quella cella.
Furono le ricerche d’archivio di Roberto Nini e di altri volontari a portare alla luce una storia da raccontare.
E non provate a dire, come al solito, che i sotterranei furono scoperti da un gruppo di ragazzini in cerca di un tesoro.
Andrea Scatolini – Gruppo Speleologico UTEC NARNI

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