Recupero a Campolato durante Spelaion 2012 – Com’è andata veramente
Rapporto oggettivo di chi era presente all’uscita:
La squadra composta da 16 persone ha raggiunto l’ingresso alle 9:00.
La progressione é avvenuta regolarmente.
Prima di raggiungere la Sala Triangolare, limite consentito dall’organizzazione dell’incontro, una squadra ha deciso di iniziare a rientrare per evitare lunghe attese alla base dei pozzi mentre l’altra ha proseguito fino alla sala.
Durante il rientro della prima squadra uno dei partecipanti ha accusato un forte stato di spossatezza, ha quindi rallentato il passo ed é rimasto in compagnia di due speleo che lo aiutavano nella progressione mentre gli altri sette continuavano verso l’uscita.
La seconda squadra ha raggiunto i tre speleo a -180.
Da qui in poi lo speleo spossato e in parte collaborativo é stato recuperato e parancato sui traversi e sui pozzi fino all’uscita avvenuta alle ore 20:00
Considerazioni:
- l’escursione, considerata dagli organizzatori impegnativa, non ha visto la partecipazione di alcun membro dell’organizzazione.
- gli armi e alcune corde incontrati in progressione non sempre erano in buono stato.
- il recupero é stato coordinato ed eseguito da tre membri del soccorso speleologico della IX delegazione, che casualmente facevano parte della gruppo, e supportato dagli altri speleo.
- tutte le operazioni sono state possibili grazie al materiale che, per sicurezza, era stato portato in grotta dai partecipanti (corde, attrezzatura d’armo, moschettoni, attacchi)
Leda
La vicenda si é conclusa al meglio e allo speleobar abbiamo fatto una bella bevuta tutti insieme.
La mia puntualizzazione vuole solo essere un chiarimento di quanto accaduto e un motivo di riflessione per migliorare l’organizzazione delle escursioni nei prossimi raduni.
Un grazie particolare a Giovanni, Marcho, Francesco e Roberto che hanno provato sulla loro pelle cosa sigifica recuperare 110 chili di speleo.
da ciò che leggo pare quasi che l’organizzazione avesse delle responsabilità, ci tengo a precisare che la grotta è stata riarmata una settimana prima di Spelaion 2012 con la sostituzione di TUTTI gli attacchi e corde fino alla sala triangolare (limite posto), inoltre la presenza in grotta degli organizzatori non sarebbe servita ad evitare a qualcuno, poco preparato fisicamente, ciò che poi è successo. da quanto riferito da chi ha preso le prenotazioni il gruppo della persona parancata, si è presentata come reduce da un esplorazione al “krubera”, per cui era poco prevedibile un cedimento fisico. inoltre presso la sede del COC di San Marco in Lamis era pronta una squadra di soccorso pronta ad intervenire in qualsiasi momento.
Sono stato l’ultimo ad entrare (domenica 4 novembre) nella Grava di Campolato e, previo accordo con l’Organizzazione che ha valutato l’esiguità dei componenti della squadra, ad ottenere il permesso di addentrarci anche nella zona interdetta per arrivare al fondo.
Ho trovato una grotta ottimamente armata ed organizzata (calata doppia sul P100 per accelerare le risalite), niente a che vedere con quanto successo l’anno scorso (non c’erano neanche le corde…).
Eravamo stati informati che nella zona di riproduzione dei chirotteri gli armi non erano stati rifatti ma la cosa non ha comportato nessun incoveniente alla progressione (se non fosse stato per l’utilizzo di piastrine “desuete” non ci si sarebbe accorti della cosa).
Che non fosse previsto “accompagnamento” in grotta da parte degli organizzatori lo si sapeva già prima di partire per il raduno (era stato pubblicato che c’era soltanto accompagnamento all’ingresso).
Che fosse probabile la presenza del “Soccorso Speleo” direttamente sul posto deriva dal calcolo statistico della sua concentrazione ad un raduno (al convegno della Croce Rossa, è probabile la presenza di un medico in sala prima dell’arrivo di un’ambulanza!).
Che la grotta abbia uno sviluppo meandriforme e con traversi “ostici” è riportato anche su Wikipedia.
Che ne derivasse una classificazione “Difficile” evidenziata in rosso era scritto nella scheda tecnica distribuita all’atto della prenotazione.
Concludo con una piccola considerazione: usciti dalla grotta, invece di ripartire visto il viaggio di ritorno che ci attendeva, siamo tornati a San Marco in Lamis per fare i COMPLIMENTI AGLI ORGANIZZATORI per l’ottimo livello di tutto quanto predisposto!
Ciao a tutti. Sono sceso con il gruppo dei Moldavi e ritendo di poter dire la mia su quello che ho visto. Innanzitutto devo, doverosamente, dire che alcuni armi sono stati ritoccati, visto che il P100 si presentava non doppiato all’attacco (!!). Alcuni frazionamenti non erano proprio agevoli: anse troppo lasche in alcuni casi, ed in altri casi troppo corte: ho sistematicamente dovuto usare la maniglia per passare TUTTI i frazionamenti in discesa (sic!) e le corde, non mi sembravano proprio messe di recente, ma su questo, ovvio, non posso esserne certo. Nel gruppo esplorativo NON ERA PRESENTE NESSUNO DELL’ORGANIZZAZIONE. Solo uno del Gruppo locale ci ha accompagnati nei pressi della grava per poi accompagnare altri ragazzi ad un’altra escursione. Che fosse sempre a disposizione una squadra del Soccorso non c’è ombra di dubbio, ma non mi si dica che era già presente nella grava, come peraltro riferito dagli organi di stampa, perchè non corrisponde al vero. Per il resto, l’importante è che tutto sia andato per il meglio.
Antonio.