Rapporto oggettivo di chi era presente all’uscita:

La squadra composta da 16 persone ha raggiunto l’ingresso alle 9:00.
La progressione é avvenuta regolarmente.

Prima di raggiungere la Sala Triangolare, limite consentito dall’organizzazione dell’incontro, una squadra ha deciso di iniziare a rientrare per evitare lunghe attese alla base dei pozzi mentre l’altra ha proseguito fino alla sala.

Durante il rientro della prima squadra uno dei partecipanti ha accusato un forte stato di spossatezza, ha quindi rallentato il passo ed é rimasto in compagnia di due speleo che lo aiutavano nella progressione mentre gli altri sette continuavano verso l’uscita.

La seconda squadra ha raggiunto i tre speleo a -180.
Da qui in poi lo speleo spossato e in parte collaborativo é stato recuperato e parancato sui traversi e sui pozzi fino all’uscita avvenuta alle ore 20:00

Considerazioni:
– l’escursione, considerata dagli organizzatori impegnativa, non ha visto la partecipazione di alcun membro dell’organizzazione.
– gli armi e alcune corde incontrati in progressione non sempre erano in buono stato.
– il recupero é stato coordinato ed eseguito da tre membri del soccorso speleologico della IX delegazione, che casualmente facevano parte della gruppo, e supportato dagli altri speleo.
– tutte le operazioni sono state possibili grazie al materiale che, per sicurezza, era stato portato in grotta dai partecipanti (corde, attrezzatura d’armo, moschettoni, attacchi)
Leda
La vicenda si é conclusa al meglio e allo speleobar abbiamo fatto una bella bevuta tutti insieme.
La mia puntualizzazione vuole solo essere un chiarimento di quanto accaduto e un motivo di riflessione per migliorare l’organizzazione delle escursioni nei prossimi raduni.

Un grazie particolare a Giovanni, Marcho, Francesco e Roberto che hanno provato sulla loro pelle cosa sigifica recuperare 110 chili di speleo.

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