immersione speleosub
Pio Vincenzo inizia l' immersione
Sabato 22 ottobre 2017, intorno alle ore 09:30 io e la mia compagna Valeria Fedele, ci siamo riuniti con gli altri componenti dello Ndronico, l’associazione speleologica con sede a Lecce di cui anche io faccio parte, (Andrea Vitale, Alessia Casaluci, Maria Rosaria Marchetti, Paola russo e Sabrina Pedullà) e siamo partiti alla volta di Verzino, piccolo paese nella provincia di Crotone in Calabria, per compiere una serie di attività speleo nei giorni 22 e 23.
Giunti in loco, intorno le ore 14:30, ci siamo riuniti ai componenti dei gruppi speleologici: Le Grave, Gruppo Ricerche Carsiche di Putignano e Gruppo Speleologico Cudinipoli.
Abbiamo subito approntato due squadre, una squadra addetta disostruzioni di una parte della grotta e l’altra, di cui ho avuto l’onore di essere membro, doveva effettuare una esplorazione speleosubacquea.
Ci siamo recati allo Stige. Il clima era pieno di entusiasmo e speranze. Con l’ausilio tecnico di Valeria Fedele (Formatrice istruttori subacquei) abbiamo proceduto alla vestizione e all’ approntamento e pianificazione logistica dell’ attrezzatura e abbiamo verificato la pianificazione dell’immersione in altitudine. Con l’ aiuto e gli sforzi di Andrea Vitale, Mattia Pessolano, Alessia Casaluci, Maria Rosaria Marchetti, Paola Russo, Sabrina Pedullà (gruppo Speleologico Leccese Ndronico),Luigi Saccomanno, Paolo Mauro, Mario Parise (Gruppo Speleologico Le Grave), Claudio Ciraci (Gruppo Ricerche Carsiche Putignano), Francesco Belmonte e Francesco D’Urso (Gruppo Speleologico Cudinipoli) Abbiamo attraversato la splendida grotta fino al punto in cui si doveva effettuare l’immersione speleosubacquea.
Arrivati sulla spiaggetta, situata all’ingresso del sifone, Andrea provvedeva all’ancoraggio magistrale della mia sagola guida coadiuvato da Paolo, mentre Maria Rosaria mi coadiuvava all’ assemblaggio dell’attrezzatura. Discussi gli ultimi dettagli di sicurezza e affidata la gestione del punto a terra a Maria Rosaria e Andrea, mi Immergevo.
L’acqua aveva una temperatura di 16°C ed un elevato peso specifico. Davanti ai miei occhi si apriva uno spettacolo meraviglioso in un ambiente cristallino e surreale e privo di correnti. Ho percorso circa 10 mt. in un condotto alto circa 2,2 mt., ampio circa 5 mt. e levigato dal passaggio dell’acqua, con fondo bianco in cui spiccavano cumuli di gesso sul lato sinistro. A questo punto sono arrivato ad un bivio ed ho imboccato il ramo di destra, l’ho percorso interamente e si è rivelato essere una camera chiusa. Sono ritornato al bivio, alle mie spalle il gesso smosso dalle mie bolle iniziava ad intorbidire l’acqua.
Ho imboccato il ramo di sinistra. Sulla mia sagola avevo appena letto il Marker dei 30 mt. (dall’ingresso), la profondità dell’acqua si era abbassata a 1,5 mt. e vedevo in alto una patina di colore biancastro, ho supposto di trovarmi in una bolla d’aria e mi sono diretto alla superfice.
Ero uscito in un sifone largo circa 3 m e con circa 60/80 cm di aria sulla superficie dell’acqua. Ho illuminato davanti e ho notato di non riuscire a scorgere una chiusura prossima, presumendo quindi una continuazione della grotta.
A questo punto ho sentito un ribollimento alle mie spalle e l’acqua è diventata immediatamente torbida. Dopo un attimo di riflessione sul da farsi ho ritenuto che ci fosse stato un crollo tra me e l’ uscita e non conoscendone l’entità ho optato per concludere l’immersione e provare ad uscire a ritroso.
Nella “nebbia “ assoluta ho iniziato a riavvolgere la sagola che stranamente tendeva verso il fondo. Giunto al marker dei 15 mt. verificavo che si era staccata e sbriciolata, dalla volta della grotta, una lastra di gesso, sicuramente a causa delle mie bolle. Quest’ ultima aveva sepolto la mia sagola tra i marker 15 e 10 ma solo per pochi cm di profondità senza compromettere il passaggio. Ho liberato la sagola e ho proseguito verso l’uscita rammaricato per non aver completato l’esplorazione.
Appena messa la testa fuori dall’acqua sono stato accolto da un silenzio pietrificante. La mia squadra era tutta in assoluto silenzio, vedevo sulle loro facce l’ansia per aver assistito a qualcosa che ritenevano terrificante, ma in un attimo tutto si è tramutato in gioia per essere di nuovo tutti insieme e per il piccolo risultato raggiunto, ma soprattutto per la raggiunta consapevolezza che….la grotta continua!
Vorrei ringraziare tutti, indistintamente, i componenti della squadra che mi ha consentito di vivere questa stupenda esperienza, perché ciò è stato reso possibile solo dall’entusiasmo e dagli sforzi congiunti di tutti in quanto ognuno di loro ha avuto un ruolo fondamentale al raggiungimento dell’obbiettivo, credendoci fino in fondo. Un buon lavoro si esegue solo quando tra i membri di un gruppo esiste sintonia, serietà, energia e voglia di affrontare insieme qualunque situazione, ed io tutto questo lo ritrovo in questi ragazzi perché senza di loro non avrei avuto la possibilità di scoprire le tante meraviglie che il mondo sotterraneo ci riserva, solo insieme possiamo continuare a crescere e ad andare avanti . Un ringraziamento speciale va a Valeria che mi sopporta e supporta quotidianamente e che mi aiuta nella fase principale di ogni impresa: la Pianificazione! Non ultimo per la sua pazienza ad aspettarci da sola all’ ingresso della grotta come fondamentale punto di congiunzione per gestire ogni eventuale problematica.
Infine i ringraziamenti vanno anche agli organizzatori dell’evento che ci hanno fatto sentire a casa come una grande famiglia, non facendoci mancare nulla, dalla cena al pranzo e dalle risate al divertimento, che dire, speriamo solo di ritornare prestissimo in questi posti meravigliosi della Calabria, anche perché non dimentichiamo che… la grotta continua… Altre immersioni attendono me e la mia squadra di fedeli collaboratori.

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