Gli scienziati cinesi, che inseguivano da anni le tracce dell’origine del virus mortale della SARS, hanno finalmente identificato in una grotta remota nella provincia cinese dello Yunnan, una popolazione singola di pipistrelli che ospita i ceppi virali con tutti i blocchi genetici dell’epidemia che, nel 2002, ha ucciso quasi 800 persone in tutto il mondo.

Lo scambio di materiale genetico fra diversi ceppi di coronavirus che infestano i pipistrelli sembra essere all’origine del virus che fra il 2002 e il 2003 ha causato la pandemia di SARS, la sindrome respiratoria acuta grave che provocò un’epidemia con centinaia di morti, tra cui il medico e microbiologo italiano Carlo Urbani, che fu il primo ad identificare e isolare la SARS.

La scoperta è di un gruppo di ricercatori dell’Accademia cinese delle scienze a Wuhan, che per cinque anni hanno studiato i virus individuati in diverse specie di pipistrelli “ferro di cavallo” cinesi (Rhinolophus sinicus) che vivono in una grotta nella provincia dello Yunnan. Lo studio è illustrato su “PLoS Pathogens“.

Il sospetto che all’origine della SARS vi fosse un virus che aveva fatto il salto di specie dai pipistrelli agli esseri umani emerse poco dopo lo sviluppo della pandemia, dato che molti di questi animali ospitano facilmente i coronavirus, il gruppo di virus a RNA a cui appartiene quello che provoca la malattia. Tuttavia, nessuno dei campionamenti eseguiti su pipistrelli aveva identificato un ceppo di coronavirus affine a quello che aveva provocato la malattia.

Fonti originali:
http://journals.plos.org
http://www.lescienze.it
https://www.nature.com

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