200 autori di scintilena. 200. Cifra tonda senza nessun richiamo mitico, numero anonimo su cui non sono stati scritti trattati, altri numeri possono evocare significati reconditi, dal 13 bucio de culo, al 17 morto che parla, proseguendo sul 19 sborniella e via lungo una serie di numeri che la smorfia o l’immaginazione collettiva interpretano e coloriscono.
Qui siamo oltre le palline della tombola, siamo più del doppio delle palline della tombola e i numeri parlanti si diluiscono oltre ‘la paura’ che fa 90. Siamo passati per la carica dei 101 e ho immaginato un esercito di speleologi con il sottotuta di Gottinger che scrivevano andando di corsa, poi un vuoto di numeri senza doppio senso ci ha portati dopo parecchio tempo a contemplare la cifra tonda. 200 ha puro significato di quantità. ‘cazzo quanti siamo!’

Il 200esimo autore non lo conosco personalmente, so che sta su facebook, e come ai 199 prima di lui ho detto ‘puoi pubblicare quello che vuoi senza offendere nessuno’, e lui, Giorgio Graglia (Gorgo) ci si é messo di impegno, a raccontare della sua speleologia, ha raccontato di una esplorazione oltre un sifone, di una esplorazione dove sará il caso di tornare perché anche se chiude c’é rimasto un posto dove toccherá tornarci a dare uno sguardo, perché prosegue.

Ognuno dei duecento ha raccontato un pezzetto della sua speleologia, che non é un coro la voce della Scintilena, non é uno slogan urlato, non é un messaggio scandito, non é Scatolini che racconta di UNA speleologia fatta a sua immagine e somiglianza come qualcuno costantemente si appresta erroneamente a pensare e a scrivere.

La Scintilena é una serie di voci, discordanti, dissonanti, a volte acute altre morbide, ha avuto poeti, cronisti, grottisti, scienziati, scazzati, ognuno liberamente ha messo del suo, qualche volta esagerando, altre volte semplicemente inserendo un collegamento, ognuno dei duecento ha scritto del suo modo di andare in grotta.

Hanno scritto qui su questa pagina speleologi associati, dissociati, affiliati, consociati, federati, autorevoli, cani sciolti, esploratori, archivisti, scribacchini, magazzinieri, portasacci, speleoturisti, segretari, neocorsisti, istruttori, addetti stampa, laureati, CAI ed SSI, soccorritori, vecchi e giovani, attaccabrighe, fancazzisti.

Tra questi duecento alcuni si sono combattuti a colpi di post, su questioni serie e su questioni di principio, mi hanno fatto gioire e incazzare, passare nottate con dubbi su quale posizione prendere, confermare o smentire, tra le paure di una denuncia e si dover chiudere il notiziario on line.

200, siamo duecento. La speleologia di 200 voci diverse la raccontiamo qui da 12 anni, e quando si arriva a questi numeri tondi viene voglia di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, ne avrei due o tre o di sassolini da levarmi, ma a che serve? Che continuino a parlare dietro, male, a fare spallucce.

Questo che sto scrivendo passerá come tutti gli altri post, ma qui e adesso urlo felice: SIAMO 200! GRAZIE!

Grazie a chi ha perso il suo tempo almeno una volta a scrivere su questa pagina, grazie a chi non si é limitato a dirmi ‘per favore mi pubblichi che tanto tu sei capace ti ci voglioni 5 minuti…’ si forse ci vorranno solo 10 minuti, ma ho pubblicato 11’000 articoli, non ho il coraggio di vedere quanti giorni sono 110’000 minuti che ho tolto alla mia vita reale per tenere in piedi un notiziario virtuale. Grazie a chi mi ha aiutato e mi aiuta a farlo.

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